Le cinture della salute

Da poco è stata introdotta la patente a punti: ogni “permesso di circolazione” dispone di 20 punti che vengono sottratti quando si commette una determinata infrazione. Una volta esauriti i 20 “crediti” a disposizione è necessario ripetere l’esame di guida per ottenere una nuova patente. Si va ad un punto in meno se non si osservano i segnali stradali ai dieci se si viaggia in stato di ebbrezza. Eppure, ad esempio, è da sempre rischioso guidare senza cintura di sicurezza allacciata. Le conseguenze possono essere tragiche. Questa volta cambierà qualcosa nel comportamento degli automobilisti? Lo abbiamo chiesto a Carlo Bellati giornalista del mensile “Quattroruote”.

Qual è la novità più importante del nuovo codice della strada?
La patente a punti stabilisce sanzioni diverse e una loro differente gradualità. Inoltre prima solo alcune sanzioni si accumulavano. Il rischio è che manchino effettivi controlli e gli automobilisti scorretti la facciano franca come capita spesso. Ad esempio, le cinture di sicurezza e il viva voce non sono stati usati molto eppure non sono mai mancate delle chiare norme. Ora con il nuovo codice chi sarà sorpreso in auto senza cintura avrà cinque punti in meno, chi invece guida mentre usa il cellulare quattro in meno.

A proposito delle cinture di sicurezza, come si comportano gli italiani? Ne fanno buon uso?
Per chi occupa i posti anteriori, l’obbligo di allacciarsi la cintura esiste dal 1988. Sempre quell’anno è stato introdotto per legge l’uso del seggiolino a seconda di classi di peso dei bambini. A distanza di pochi anni è diventato obbligatorio anche l’uso delle cinture per i passeggeri posteriori e da quest’anno sulle auto nuove anche la terza cintura posteriore, per intenderci quella in mezzo, deve essere con l’arrotolatore. Eppure si stima che in Italia solo il 50% degli automobilisti indossi la cintura e la percentuale scende se consideriamo solo chi la allaccia in città. Ben diversa la situazione negli altri paesi europei, soprattutto in Francia e Germania, dove la percentuale sale al 90%.

Perché la percentuale italiana cala ulteriormente se teniamo conto solo di chi circola in città?
Sfatiamo subito un mito circa le cinture di sicurezza: non è vero che alle basse velocità non servano. È la scusa più vecchia del mondo di chi non le usa insieme a dire perché se ne dimentica. Niente di più falso. Chi non indossa la cintura è semplicemente insofferente, chi è abituato e consapevole del rischio non ha problemi di questo tipo, anzi l’azione di allacciarle è spontanea.

Che cosa può succedere alle basse velocità se non si indossa la cintura?
In un test una vettura è stata fatta sbattere contro un muro alla velocità di 15 km/h. L’urto sull’asse di decelerazione è in questo caso di otto volte superiore al peso del corpo che va a sbattere. Come dire che se una persona di 80 chili va a sbattere in auto ad una velocità da parcheggio subisce un contraccolpo di 640 chili e senza cintura va a sbattere contro il parabrezza.

E a velocità superiori?
Tamponare a 50 km/h senza cintura è come cadere dal terzo piano. Non solo, il test di velocità cui le auto vengono sottoposte per l’omologazione viene eseguito a 64 km/h. Come dire: fino a qui sappiamo che servono, ma a velocità superiori i dispositivi di sicurezza di un’automobile non possono garantire la totale incolumità di nessuno.

L’obbligo delle cinture vale per tutti?
Un tempo le persone più alte di un metro e novanta, le persone di statura inferiore al metro e cinquanta e le donne gravide erano dispensati, occorreva però una prescrizione medica. Ora questo vale solo per le donne in attesa, sempre che abbiano una prescrizione del ginecologo. Per le persone di alta e bassa statura invece le dispense di un tempo non valgono più visto che le cinture ormai sono adattabili a chiunque.

E’ l’unica evoluzione delle cinture di sicurezza in tanti anni.
Le cinture sono rimaste fondamentalmente sempre le stesse, a tre punti, da quando sono nate negli anni ’60. Negli anni ’80 negli Stati Uniti hanno provato a introdurre quelle automatiche che ti avvolgevano da sole, ma non funzionavano bene, così alla fine sono tornati ai vecchi sistemi.

A questo punto, esiste un posto sicuro in automobile?
In teoria il più sicuro è il posteriore destro, lontano da chi viene da sinistra e non rispetta le precedenze. Ma l’importante è tenere sempre le cinture allacciate.

A cura di Marco Renato Menga

Redazione Humanitas Salute: