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Benessere

Allergia agli acari? Arriva il vaccino

14/10/2008

Essere allergici agli acari della polvere significa essere allergici praticamente tutto l’anno, con riacutizzazioni in particolare nei mesi autunnali-invernali e in primavera e riduzioni nei mesi estivi. Come tutte le allergie provoca diversi fastidi (asma, eczema, rinite, congiuntivite). Per ridurre notevolmente questi disturbi e avere una qualità della vita migliore, oggi c’è un’arma in più a disposizione: il vaccino iposensibilizzante specifico (o immunoterapico) sublinguale. Non è invasivo e garantisce una immunità per l’intera durata dell’anno. Abbiamo approfondito l’argomento con la dott.ssa Francesca Puggioni, pneumologa della Sezione di Pneumologia e Allergologia di Humanitas diretta dal dott. Michele Ciccarelli.

Dott.ssa Puggioni, che cos’è il vaccino iposensibilizzante o immunoterapico?

“Si tratta di un vaccino che consiste nella desensibilizzazione graduale e costante del paziente attraverso la somministrazione di concentrazioni crescenti degli estratti allergenici. L’obiettivo della desensibilizzazione è di abituare progressivamente il sistema immunitario alla presenza dell’allergene che provoca disturbi. In questo modo si diminuiscono i sintomi dell’allergia migliorando lo stato di salute e la qualità della vita e diminuisce la quantità di farmaci contro i sintomi allergici da assumere. Inoltre, il trattamento consente di evitare l’aggravarsi del disturbo e la comparsa di nuove allergie: è l’unico trattamento in grado di modificare l’evoluzione naturale della malattia dalla rinite all’asma, la comparsa di nuove allergie e di ridurre al tempo stesso il consumo di farmaci sintomatici”.

Come avviene la vaccinazione contro gli acari?

“Esistono due modalità di somministrazione del vaccino, una per via iniettiva e l’altra (la più nuova) per via sublinguale. La via iniettiva consiste nella somministrazione dell’allergene mediante iniezioni sottocutanee da eseguire dal medico specialista in ambiente ospedaliero protetto. Dopo ogni iniezione, si deve rimanere in osservazione medica per un periodo di almeno 30 minuti. La via sublinguale, invece, è molto più semplice e non invasiva. Il trattamento si presenta sotto forma di una soluzione contenuta in un flacone munito di pompa dosatrice o di un contagocce. La dose viene somministrata (premendo sulla pompa oppure premendo sul contagocce) direttamente sotto la lingua, aspettando per due minuti prima di deglutire. Nel caso di un bambino sarà il genitore a provvedere alla somministrazione della dose. Il trattamento immunoterapico sublinguale è, infatti, sicuro e ben tollerato anche nei bambini dall’età di tre anni. Nella prima fase, detta di ‘induzione’ il vaccino dovrà essere assunto tutti i giorni. A secondo del tipo di vaccino questa fase può durare pochi giorni o qualche settimana. In seguito, sarà assunto solo 3 volte alla settimana o tutti i giorni secondo modalità e dosaggi prescritti dal medico specialista, che deciderà il regime terapeutico personalizzandolo su ogni paziente”.

Il vaccino è efficace solo contro gli acari o anche contro le allergie ai pollini?

“Il trattamento è efficace anche contro le allergie ai pollini. Si deve semplicemente utilizzare il vaccino con gli allergeni che provocano il disturbo. Inoltre, si può effettuare il vaccino sublinguale anche in presenza di più allergie. Per i pollini con un periodo di pollinazione breve (betulla, ontano, nocciolo, cipresso, olivo) si possono utilizzare le somministrazioni pre-costagionali (si inizia 1-2 mesi prima della stagione dei pollini o, al massimo, in casi selezionati, 15 giorni prima) e si interrompe la somministrazione al termine della stagione pollinica. Nel caso di allergie agli acari, al gatto o alle muffe, il trattamento di desensibilizzazione può essere iniziato in qualsiasi periodo e seguito senza interruzione durante tutto l’anno”.

Quanto deve durare il trattamento?

“L’efficacia del vaccino rimane costante nel tempo se si è costanti anche nel trattamento e si seguono le indicazioni prescritte. La desensibilizzazione comporta due fasi: quella iniziale e quella di mantenimento. La fase iniziale ha una durata inferiore ai 15 giorni nel caso del vaccino sublinguale (di 3 mesi nel caso della via iniettiva). La fase di mantenimento, poi, ha una durata di 3-5 anni. Questo, infatti, è il tempo necessario per modificare in modo durevole lo stato allergico in modo che i sintomi non ricompaiano dopo l’interruzione del trattamento”.

A chi è consigliato il vaccino?

“È il medico che deve valutare l’opportunità di intraprendere un trattamento con il vaccino a seconda della gravità dei sintomi allergici, di come l’allergia incide sulla qualità della vita di una persona e del numero di medicinali sintomatici utilizzati. Un trattamento di desensibilizzazione, comunque, non può essere iniziato se si soffre di alcune malattie come, per esempio, quelle a carico del sistema immunitario, malattie cardiovascolari, neoplasie, se si segue una terapia con betabloccanti, in caso di gravidanza (può, invece, essere proseguito se la gravidanza ha avuto luogo durante il corso della desensibilizzazione). Sarà il medico a valutare se esistono controindicazioni”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

 

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