Aiuto: quale contraccettivo scelgo?

Come orientarsi nella scelta migliore, più adatta alle proprie esigenze?  

L’universo è ormai molto ampio, dai più conosciuti contraccettivi come il preservativo o la pillola anticoncezionale fino a quelli di ultima generazione come l’anello vaginale o il cerotto transdermico. Ma come orientarsi nella scelta migliore, più adatta alle proprie esigenze? E’ bene conoscere i pro e contro di ogni metodo contraccettivo.

Innanzitutto i metodi contraccettivi si possono suddividere in categorie
E’ consuetudine infatti classificare i vari metodi contraccettivi in 4 grandi famiglie e cioè: naturali; di barriera; chimici; chirurgici.

Partiamo dai metodi naturali: pro e contro
Si tratta di metodi che non necessitano di alcun prodotto anticoncezionale assunto dall’esterno. Rientrano in questa categoria il coiptus interruptus (coito interrotto), il metodo Ogino Knaus (un calcolo matematico per capire quali sono i giorni fecondi), il metodo Billings (che osserva le modificazioni del muco cervicale), la temperatura basale (misurazione della temperatura che si alza in prossimità dell’ovulazione) e il più recente computerino che consente di identificare il picco dell’LH urinario e quindi dare una stima dei giorni fecondi. Tutti questi metodi hanno il vantaggio di essere assolutamente naturali e, quindi, non invasivi in alcun modo per l’organismo, ma lo svantaggio è che sono poco affidabili e precisi e soprattutto non possono essere utilizzati in donne con cicli irregolari.

E i metodi di barriera?
I metodi di barriera sono basati sull’utilizzo di un mezzo meccanico che impedisce il contatto tra spermatozoi e cellula uovo. Tra questi rientrano:
Profilattico (o preservativo). È sicuramente il più conosciuto e consigliato per evitare anche il contagio di malattie sessualmente trasmissibili. Salvo incidenti (rottura, sfilamento in vagina quando il pene perde l’erezione), è un metodo di buona sicurezza. Se usato correttamente il rischio di gravidanza è attorno al 3%. I vantaggi sono che previene da infezioni o altre malattie sessualmente trasmissibili, non richiede prescrizione medica ed è facilmente reperibile (farmacia o supermercato), mentre gli svantaggi sono il tempo necessario alla sua applicazione, la non accettazione psicologica e talvolta l’allergia al lattice.
Diaframma. Consiste in un disco di gomma sostenuto ad un anello di metallo che deve essere applicato nella vagina a chiudere il canale cervicale per impedire il passaggio degli spermatozoi. Gli deve essere associata una crema spermicida e va posizionato non più di due ore prima del rapporto, dopo il quale va lasciato in sede per almeno, e non più, di sei ore. Si tratta di un metodo piuttosto efficace, con margine di sicurezza medio dell’82%. È sconsigliato nei rapporti occasionali, poiché non protegge da eventuali malattie sessualmente trasmissibili. L’uso del diaframma può aumentare il rischio di infezioni alle vie urinarie e di irritazioni vaginali e in certi casi risulta di difficile applicazione.
Spirale o IUD (Intra Uterine Device). È un dispositivo che viene posizionato dal ginecologo nell’utero. Può essere in materiale plastico con un filo di rame oppure con un sistema a rilascio costante e continuo di progesterone, l’ormone prodotto dalle ovaie che provoca l’aumento del muco cervicale in modo da impedire allo sperma di raggiungere le ovaie. La spirale può essere lasciata in sede per qualche anno (5 anni ), con gli opportuni controlli ginecologici periodici. Si tratta di un metodo contraccettivo sicuro al 98%, anche se non è il più indicato per le adolescenti e, in generale, per donne che non hanno avuto figli. Può produrre crampi, dolori o spasmi alla sua applicazione, può far aumentare il flusso mestruale come quantità e durata e spesso è causa di cicli irregolari o spottings intermestruali. Non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili.

Parliamo dei metodi chimici
Si basano sull’utilizzo di sostanze chimiche che possono modificare l’ovulazione (contraccezione ormonale). Questo è l’ambito in cui si sono avuti più sviluppi recentemente. In questa categoria rientrano:
La pillola anticoncezionale, un contraccettivo che va preso per via orale e contiene due tipi di ormoni: gli estrogeni e i progestinici. Impedisce il concepimento bloccando l’ovulazione. I prodotti oggi in commercio hanno ridotto moltissimo gli effetti collaterali che potevano essere riscontrati in passato, dato il basso dosaggio ormonale contenuto. Se viene usata correttamente, la pillola ha un’efficacia contraccettiva assoluta. Inoltre, svolge anche un’azione antitumorale, proteggendo le ovaie e l’utero, e diminuisce il rischio di cisti ovariche. Può essere prescritta dopo che si sono effettuati gli esami del sangue, delle urine, la palpazione del seno, l’esame del sistema circolatorio (per escludere la presenza di varicosità agli arti inferiori), la visita ginecologica ed il pap-test. Deve essere presa quotidianamente con regolarità, indipendentemente dal fatto di avere rapporti sessuali o meno.
L’anello contraccettivo è un contraccettivo ormonale combinato estrogeno-progestinico efficace come la pillola, ma ad uso vaginale. Si inserisce ogni mese e si rimuove dopo 21 giorni, seguiti da una settimana di sospensione. È un anello flessibile e trasparente in cui sono dispersi i principi attivi. La via vaginale consente il rapido assorbimento degli ormoni, che avviene nella zona di contatto tra anello e parete vaginale, e salta il primo passaggio epatico e il tratto gastrointestinale garantendo, così, una maggiore tollerabilità. Inoltre, è efficace anche in caso di vomito e diarrea”.
Cerotto transdermico. Si tratta di una nuova modalità contraccettiva costituita da un cerotto che si applica sulla pelle per 7 giorni e rilascia i principi attivi, un estrogeno e un progestinico. La modalità di utilizzo prevede l’applicazione di 3 cerotti consecutivamente (per un totale di 21 giorni) e una settimana di sospensione. Anche questo metodo salta il primo passaggio epatico garantendo una maggiore tollerabilità da parte dell’organismo.

Infine, i pro e contro dei metodi chirurgici
Sono metodi basati su interventi chirurgici con effetto permanente come la legatura delle tube o la vasectomia. Anche se in teoria è tecnicamente possibile ripristinare la situazione fisiologica, non ci sono certezze sulla riuscita dell’operazione di reversibilità. È, quindi, necessario che l’uomo o la donna che ne faccia richiesta sia assolutamente sicuro/a di non volere più figli.

Un consiglio a chi deve scegliere un metodo contraccettivo
Parlarne con il proprio ginecologo di fiducia. Solo lui è in grado di valutare, prendendo in considerazione le esigenze ed abitudini di vita di una persona, il metodo migliore per proteggersi.

A cura di Lucrezia Zaccaria

Redazione Humanitas Salute: