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Gastroenterologia

Intestino: diverticolite e diverticolosi, quando preoccuparsi?

21/12/2020

Tra i disturbi più comuni a carico dell’intestino, non possiamo non citare i diverticoli: questi, infatti, interessano circa il 60% della popolazione adulta sopra i 50 anni. 

Sappiamo che esistono diverticoliti e diverticolosi, ma non tutti ne conoscono le differenze: ne parliamo insieme al dottor Marco Dal Fante, Responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia in Humanitas San Pio X. 

Cosa sono i diverticoli?

I diverticoli sono un’alterazione a carico dell’intestino, caratterizzata dalla presenza di piccole tasche intestinali. «Possono svilupparsi in qualunque segmento anatomico del tubo digerente, dall’esofago al colon, ma la loro localizzazione di gran lunga prevalente è appunto a carico del grosso intestino. In presenza di diverticoli del colon si parla di diverticolosi», spiega lo specialista. «La diverticolite è invece un processo infiammatorio che può colpire i diverticoli, ma che si sviluppa solo nel 4-5% dei casi di diverticolosi».

La diverticolosi è una condizione, tendenzialmente, asintomatica: il riscontro, infatti, è per l’80% occasionale, e i pazienti possono scoprire di esserne colpiti durante una colonscopia, magari effettuata per altri motivi». 

Quali sono i sintomi della diverticolosi e della diverticolite?

I soggetti con diverticolosi possono avere dei sintomi piuttosto vaghi e riconducibili ad altre patologie, come ad esempio gonfiore e flatulenza. 

La diverticolite, invece, ha sintomi più precisi, come dolori addominali e febbre. 

Diverticolosi o diverticolite: la diagnosi

La diagnosi viene effettuata mediante la colonscopia o, in Humanitas San Pio X, ad esempio, mediante una colonscopia virtuale, un esame radiologico non invasivo che consente di osservare la parete interna del colon attraverso una tomografia computerizzata (TC) dell’addome a bassa dose. L’esame non necessita di una sonda endoscopica da introdurre nel corpo, e in generale si tratta di un esame meno invasivo e più accurato. I pazienti con diverticolosi, anche se asintomatica, dovrebbero sottoporsi a una visita gastroenterologica annuale. 

Ci sono restrizioni alimentari, in caso di diverticoli?

A meno di precise indicazioni da parte dello specialista, i pazienti con diverticolosi non hanno particolari restrizioni alimentari. 

In caso di diverticolite, specie in fase acuta, il gastroenterologo potrebbe proporre una dieta che metta a riposo l’intestino, evitando, almeno per qualche giorno, di assumere fibre vegetali. In generale, meglio preferire un’alimentazione ricca di carboidrati e proteine, abbinata a una giusta idratazione. 

Si possono prevenire i diverticoli?

Certamente, come per molte altre patologie, lo stile di vita ha il suo ruolo nella prevenzione.

Un’alimentazione ricca di fibre e povera di grassi saturi è da preferire, in quanto chi soffre di stipsi cronica ha maggiori probabilità di avere diverticoli, a causa della maggiore pressione interna che subisce il colon. L’acqua non deve mancare, poiché favorisce la peristalsi intestinale – ossia i movimenti involontari dei muscoli del colon, che facilitano il passaggio delle feci lungo i vari tratti dell’intestino -: sarebbe meglio bere durante i pasti, o poco dopo aver mangiato. 

Infine, è molto importante fare una regolare attività fisica, adeguata alle condizioni di ognuno. Come altri organi, il colon è dotato di un’importante tonaca muscolare, che beneficia degli esercizi fisici.

 

 

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