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Mandarino

05/03/2020

Mandarino

Che cos’è il mandarino?

Si tratta del frutto dell’albero di Citrus aurantium var. nobilis, specie che appartiene alla famiglia delle Rutaceae di origine cinese, che può raggiungere i 4,5 m di altezza e che è giunta in Europa all’inizio del XIX sec.

Quali sono le proprietà nutrizionali?

Senza la buccia 100 g di mandarino apportano 72 calorie così distribuite:

91% carboidrati

5% proteine

4% lipidi.

Nello specifico, 100 g della parte commestibile del frutto apportano:

81,4 g di acqua

17,6 g di zuccheri solubili

1,7 g di fibre, di cui: 0,67 g di fibra solubile, 1,03 g di fibra insolubile

0,9 g di proteine

0,3 g di lipidi.

Tra i minerali e le vitamine, 100 g di mandarino (buccia esclusa) apportano:

210 mg di potassio

32 mg di calcio

19 mg di fosforo

1 mg di sodio

0,3 mg di ferro

42 mg di vitamina C

0,3 mg di niacina

0,08 mg di tiamina

0,07 mg di riboflavina

18 µg di vitamina A (retinolo equivalente).

Quando non mangiare il mandarino?

Non risultano esservi prove scientificamente attendibili circa la sua interazione con medicinali o sostanze che ne rendano sconsigliabile l’assunzione in casi particolari o circostanze.

Stagionalità del mandarino

Sono presenti sul mercato da novembre a febbraio. A partire dal mese di ottobre è invece possibile reperire in commercio le clementine, che come i mandarini rimangono sul mercato fino a febbraio.

Possibili benefici e controindicazioni

E’ un’ottima fonte alimentare di vitamina C. Questo micronutriente può contribuire a combattere i radicali liberi, prevenendo i danni cellulari grazie a questa sua azione antiossidante. Inoltre i suoi antiossidanti potrebbero proteggere il sistema cardiocircolatorio, contrastando l’ossidazione del colesterolo, fenomeno associato alla formazione di placche aterosclerotiche.

E’ anche una fonte di fibre, molecole che promuovono il buon funzionamento dell’intestino. Rispetto ad altra frutta ne contiene però una quantità minore; ciò fa sì che induca un minor senso di sazietà, con il conseguente rischio di consumarne quantità che apportano una quantità di zucchero superiore rispetto a quelle raccomandabile.

Ricerche scientifiche suggeriscono, infine, che possa contribuire a ridurre il rischio di tumore al fegato.

Disclaimer

Le informazioni qui riportate rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione equilibrata e sana è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto in materia di nutrizione.

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