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Alimentazione

Reflusso gastroesofageo, attenti all’alimentazione

19/06/2015

Il reflusso gastroesofageo è uno dei disturbi più diffusi e fastidiosi. Tra le molte cause, in prima fila ci sono di sicuro le nostre scelte alimentari. È fuor di dubbio infatti che alcuni cibi sono in grado di favorire l’insorgere dei sintomi tipici della malattia da reflusso, come ci spiega il dottor Nicola Gaffuri, Responsabile di Gastroenterologia e Endoscopia digestiva di Humanitas Gavazzeni. E se si parla di alimentazione e reflusso non è solo una questione di scelte dei cibi, aggiunge il dottore, ma anche di come ci si comporta prima, durante e dopo i pasti.

Reflusso e alimentazione, quali sono i cibi da evitare?

«I cibi che nella maggior parte dei casi sono responsabili di un incremento dei sintomi del reflusso gastroesofageo sono tanti. Questo disturbo può essere provocato da alcune verdure, sia cotte sia crude, come ad esempio i pomodori; da cibi molto speziati; da alcuni frutti come mele, pere, agrumi, ananas e banane; da alcuni latticini come yogurt, formaggi grassi o stagionati e latte scremato; da alcuni dolci, come cioccolato, caramelle a base di menta, budini di latte scremato oltre che da bibite gassate, ma anche da caffè, the o tisane in genere e da alcuni prodotti da forno, compreso anche il pane, che contengono burro, strutto o olio».

Come ci dobbiamo comportare prima e dopo i pasti per evitare di soffrire dl reflusso gastroesofageo?

«Se vogliamo diminuire la frequenza dei disturbi indotti dal reflusso gastroesofageo non basta scegliere i cibi adatti ma bisogna anche evitare di mangiare troppo in pochi pasti. La cosa migliore è dividere, dal punto di vista dell’alimentazione, la giornata in cinque mini-pasti, così da distribuire il consumo di cibo nell’arco delle ore. Dopo mangiato, bisogna evitare di tenere la cintura dei pantaloni troppo stretta, per evitare che la pressione esercitata sull’addome faciliti la risalita dei succhi gastrici. Infine, è meglio evitare di coricarsi prima che trascorrano due ore da quando si è concluso il pasto, e quando si va a letto il consiglio è quello di mantenere la testa sollevata, alzando la testiera del letto di alcuni centimetri».

Essere in sovrappeso può agevolare il formarsi di reflusso gastroesofageo?

«Sì, una situazione di peso eccessivo e di conseguenza un’aumentata pressione addominale è di sicuro una delle cause di reflusso gastroesofageo. Se ci si trova in questa condizione e si accusano i sintomi propri del reflusso – bruciore all’altezza dell’esofago, soprattutto dietro lo sterno, con sensazione di acidità che risale fino alla gola e conseguente rigurgito – bisogna ridurre il peso con un’alimentazione più attenta e con una maggiore attività fisica».

 

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