Influenza stagionale 2013: i consigli per contrastarla

L’arrivo dell’inverno porta con sé, come ogni anno, anche il virus dell’influenza. Grazie al contributo del dottor Matteo Moro della Direzione Sanitaria di Humanitas, proviamo a scoprire che cos’è l’influenza, come si trasmette, le strategie per prevenirla e i consigli per combatterla.

 

Il virus dell’influenza

L’influenza è una malattia infettiva causata da un virus che si trasmette per via respiratoria a distanza ravvicinata. Le persone che ne sono colpite sono contagiose dal giorno prima della manifestazione dei sintomi e per i 3-5 giorni successivi. La trasmissione del virus avviene per mezzo delle minuscole goccioline che il malato emette tossendo, starnutendo o anche parlando. L’influenza si manifesta nei mesi invernali perché il freddo contribuisce a ridurre i mezzi di difesa delle vie respiratorie e perché le basse temperature agevolano l’affollamento delle persone in ambienti chiusi, favorendo la trasmissione del virus e il contagio.

 

I consigli per contrastarla

La prima regola che consente di ridurre il contagio del virus è certamente il contenimento delle goccioline:

  1. È pertanto consigliabile starnutire e tossire coprendo naso e bocca con un fazzoletto, che una volta usato va gettato via immediatamente. La trasmissione dei virus avviene a distanza ravvicinata, per cui è preferibile mantenere una certa distanza dagli altri se si è influenzati.
  2. È poi importante lavare spesso le mani, soprattutto dopo aver soffiato il naso o tossito. Le mani infatti possono veicolare il virus dell’influenza e altri microrganismi: lavarle spesso è una buona regola igienica generale che consente di prevenire la diffusione di diversi germi.
  3. Se si ha l’influenza è poi consigliabile, se possibile, stare a casa ed evitare di frequentare luoghi pubblici.

 

I sintomi dell’influenza

I sintomi influenzali esordiscono in maniera brusca, il soggetto ammalato presenta febbre spesso alta fin da subito, sintomi a carico delle vie respiratorie (rinite, mal di gola, tosse) e sintomi a carico dell’intero organismo (cefalea, stanchezza, malessere generale). L’influenza, così come definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, prevede che siano presenti febbre, almeno un sintomo respiratorio e almeno un sintomo generale. Noi invece siamo comunemente abituati a definire influenza anche altre infezioni respiratorie, non causate dal virus influenzale, spesso più lievi e con poca febbre. L’influenza è una malattia virale, assumere antibiotici non serve (salvo prescrizione medica).

 

Il vaccino: la vera prevenzione

L’influenza è una patologia seria e non va sottovalutata, si pensi che ogni anno nel mondo sono tra 250mila e 500mila le vittime dell’influenza, secondo l’OMS, delle quali almeno 40mila in Europa. Il vaccino è la misura cardine di prevenzione, vaccinarsi consente di avere una protezione del 70-90%.

Poiché però i virus cambiano nel tempo, occorre vaccinarsi ogni anno per essere protetti nella stagione in corso. L’efficacia del vaccino dipende dalla correttezza della previsione sui virus stagionali. Ogni anno infatti, l’influenza viene monitorata attraverso una rete di medici sentinella che segnalano i sintomi che colpiscono i loro pazienti e consentono di stimare l’andamento generale (l’anno scorso oltre 6 milioni di ammalati in Italia). Alcuni di questi medici poi effettuano dei tamponi utili per l’isolamento dei virus e la conseguente composizione vaccinale dell’anno successivo. Ci sono anni in cui i soggetti che si vaccinano hanno una buona protezione e anni in cui il vaccino è meno adatto al virus circolante.

Il Ministero della Salute identifica le categorie per le quali il vaccino è maggiormente raccomandato e messo a disposizione gratuitamente: anziani over 65, bambini ed adulti con malattie croniche e condizioni cliniche che possono comportare un aumento del rischio di complicazioni, operatori sanitari e persone che assistono soggetti ad alto rischio, operatori nei servizi essenziali per la collettività.

 

A cura di Valeria Leone

Redazione Humanitas Salute: