Tutto sull’alga tossica

Sulle nostre coste a volte compare questo microrganismo che può essere dannoso per l’uomo. Ecco i sintomi e le precauzioni per evitare la minaccia.

Sulle spiagge italiane spesso si parla dell’alga tossica, che genera qualche preoccupazione peraltro giustificata. Si tratta di una microalga dal nome Ostreopsis ovata, che si è diffusa recentemente nel Mediterraneo e quindi anche nelle nostro coste.
I professionisti di Humanitas spiegano come difendersi.

Occorre ricordare che l’alga in questione non si vede perché è microscopica e vive al di sopra delle comuni alghe degli scogli. Diviene tossica quando fiorisce , cioè quando il mare è caldo ed il sole è forte.
La fioritura, e quindi la tossicità, purtroppo arriva improvvisa e non è prevedibile più di tanto. Si è messo in relazione più volte la tossicità dell’alga con la presenza in mare di scarichi fognari mal depurati ma anche questo punto non è sicuro.
Ma come ci si intossica? La gente crede di essersi contaminata toccando le alghe delle rocce, un po’ come succede con le meduse, ma non è così. L’alga tossica, che come detto è microscopica, può trovarsi in milioni d’esemplari nell’acqua dove ci bagniamo e gli spruzzi dell’acqua sugli scogli o rocce producono una specie di aerosol contenete le microalghe, noi respiriamo questo aerosol col naso e parte andrà in contatto con la bocca e gli occhi. Le alghe presenti sono così in grado di scaricare le tossine sui tessuti e parte delle tossine verranno assorbite dal sangue.

Ed ecco i sintomi: difficoltà respiratoria, tosse, vertigini, starnuti e secrezione mucosa dal naso, febbre fino a 38 gradi, mal di testa, nausea, vomito, diarrea, irritazione e bruciore agli occhi.
Occorre non spaventarsi: il tutto passa in 24 o 48 ore in modo spontaneo. Cosa fare se colpiti dalla tossina? Se si pensa di essere stati colpiti dall’alga tossica, occorre allontanarsi dalla riva, sciacquare bocca, naso e occhi con acqua dolce e ripetutamente e portarsi all’ombra in luogo ventilato. Poi rientrare a casa, mettersi a letto e mangiare cibi leggeri. Il giorno dopo tutto potrebbe essere passato.
Se i sintomi, che ricordano l’influenza, sono eccessivi occorre rivolgersi alla Guardia Medica. Poiché non vi sono cure specifiche la miglior difesa è quella di attenersi alle ordinanze di non balneazione delle autorità marittime che attualmente stanno monitorando le acque costiere alla ricerca dell’alga tossica.

A cura della Redazione

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Redazione Humanitas Salute: