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Quando il freddo è nemico del cuore

22/12/2003

Con l’arrivo dell’inverno e delle temperature basse degli ultimi giorni, arrivano anche una serie di disturbi più o meno seri, dagli effetti sgradevoli, soprattutto nelle persone che hanno qualche problema di cuore (pressione alta, angina, ecc.) che si possono evitare imparando ad “ascoltare” il proprio corpo. Il dott. Carlo Savasta, cardiologo presso Humanitas Gavazzeni di Bergamo, spiega alcuni accorgimenti utili per affrontare il freddo di questi mesi per chi soffre di cuore.

Cosa succede ai pazienti cardiopatici?
Nel paziente cardiopatico, ossia iperteso, anginoso e/o valvulopatico i disturbi di cui soffre possono essere aggravati durante l’inverno.

La cardiopatia ischemica
Nei pazienti che soffrono di cardiopatia ischemica, bisogna precisare che vi sono delle differenza tra quello trattato con bypass o angioplastica, che può svolgere una vita pressoché normale, e quello non trattato (solo terapia farmacologica); i consigli sono rivolti a questi ultimi.
La cardiopatia ischemica è una patologia per cui, a causa di una placca aterosclerotica, nelle coronarie si forma un restringimento che riduce l’apporto di sangue al cuore. I pazienti che hanno problemi coronarici e che seguono già una terapia cardiologica, in situazioni diverse dal comune, come quando il freddo è molto intenso, possono avere un aggravamento della sintomatologia. Quando un paziente affetto da cardiopatia ischemica si espone a temperature basse, può andare incontro a crisi di angina perché il lavoro cardiaco (frequenza cardiaca, pressione arteriosa) deve aumentare per riscaldare il corpo per il freddo e di conseguenza chi ha problemi coronarici può essere soggetto ad episodi anginosi più ricorrenti. Il meccanismo del ripetersi dell’angina può essere dovuto sia a fattori vasospastici, per il fatto che il freddo può favorire un vasospasmo delle coronarie e quindi avere delle angine da contrattura del vaso; oppure, dovendo aumentare il lavoro del cuore, se il paziente ha dei restringimenti coronarici, si ha una riduzione della riserva coronarica che si può manifestare o con angina o con episodi di angina silente, per cui il paziente non se ne accorge.

La valvulopatia
I pazienti affetti da valvulopatie, soprattutto quelle a carattere stenotico, come la stenosi valvolare aortica o la stenosi mitralica, possono risentire di un peggioramento delle proprie condizioni o favorire episodi di scompenso e di insufficienza cardiaca in seguito all’incremento della pressione e della frequenza cardiaca secondarie all’abbassamento della temperatura.

E chi soffre di pressione alta?
Il malato iperteso, durante l’inverno deve tenere più frequentemente sotto controllo la pressione, perché può succedere che la terapia che sta già assumendo debba essere aumentata. Quando cambia l’ambiente in cui vive, ad esempio per una vacanza, è quindi bene che tenga controllata la pressione o si faccia visitare dal medico del luogo.

Cosa è la pressione alta?
La pressione arteriosa è data dal prodotto delle resistenze vascolari per la frequenza cardiaca. Si parla di ipertensione, per definizione, quando la pressione e’ superiore ai 160/90 millimetri di mercurio (mmHg). È importante però tenere conto dell’andamento generale e delle differenze con la pressione precedente di ogni individuo.

Come si manifesta?
L’abbassamento della temperatura comporta la costrizione dei vasi sanguigni, di conseguenza si ha un aumento delle resistenze vascolari periferiche che tendono a fare aumentare la pressione. Il paziente iperteso spesso è asintomatico, e il danno d’organo secondario ai valori elevati di pressione, generalmente si manifesta lentamente. Pertanto diventa di fondamentale importanza il controllo periodico della pressione e l’adeguamento della terapia con lo scopo di prevenire le eventuali complicanze a lungo termine e acute (episodi ischemici cerebrali secondari ad emorragie).
Come d’estate di solito la terapia viene ridotta o addirittura eliminata, d’inverno succede il contrario, la pressione aumenta e il trattamento farmacologico deve essere modificato.

Qualche consiglio utile per affrontare al meglio le vacanze natalizie
Fattori che possono determinare una crisi anginosa o scatenare un infarto, sono gli stress psico-fisici, il freddo, il fumo, un’alimentazione abbondante e troppo ricca di grassi e zuccheri, insomma, tutto ciò che richiede un aumento del lavoro del cuore per rispondere alle richieste metaboliche del corpo. È necessario mantenere uno stile di vita moderato, con un’alimentazione corretta soprattutto d’inverno, seguendo una dieta variata, consumando molto frutta e verdura, non eccessivamente ricca di carboidrati, grassi e proteine, preferendo il pesce e le carni bianche. I pasti, soprattutto ora che arriva il Natale, devono rimanere moderati.

Un mito da sfatare, per i cardiopatici, è la classica passeggiata digestiva dopo pranzo, soprattutto nei giorni di festa del 24-25-26 dicembre, quando i pasti inevitabilmente sono più abbondanti. Anzi, altamente sconsigliata, perché la maggior parte del sangue è concentrato a livello gastroenterico, se si richiede anche uno sforzo muscolare per cui il cuore deve lavorare anche per mandare più sangue alla muscolatura, il rischi di avere problemi è molto più elevato.

 

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