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Influenza: appuntamento a febbraio

03/01/2002

Come l’anno scorso, anche nel 2002 la sindrome influenzale si manifesterà in forma più moderata e tardiva. Questo secondo i medici sentinella che tengono sotto costante controllo il diffondersi della malattia. Le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità dimostrano che il numero delle persone colpite è ancora molto basso: in media 1.5 ogni 1000 abitanti.

“L’analisi dei dati del bollettino ufficiale – spiega l’epidemiologa dell’Istituto Superiore di Sanità Stefania Salmaso – indica ancora una circolazione molto bassa. I casi segnalati sono per la maggior parte dovuti a sindromi da raffreddamento, tuttavia la curva comincia gradatamente a salire”.
I primi a essere contagiati sono i bambini e gli adolescenti. Infatti le loro difese immunitarie sono meno resistenti rispetto a quelle degli adulti nei confronti del virus dell’influenza.

Gli esperti evidenziano ad oggi la presenza del ceppo B che determina una malattia più attenuata. Finora non c’è stata segnalazione di virus A. Lo scorso anno l’influenza ha segnalato il suo picco maggiore in febbraio colpendo circa 2 milioni e 600 mila persone, quasi la metà del ’99. Anche quest’anno si prevede una diffusione analoga a quella dell’inverno precedente.

“L’influenza non colpisce solamente le vie aeree, come naso, bronchi e polmoni, ma attacca tutto l’organismo, diffondendosi in ogni organo – spiega il dott. Maurizio Tommasini responsabile dell’Unità Operativa Medicina Generale e Epatologia di Humanitas. Ecco perché accanto a febbre alta, raffreddore e tosse, non è raro che si manifestino anche altri disturbi. In particolare mal di testa, gastriti, diarrea, dolori muscolari e articolari peggiorano la situazione. Quando si manifestano questi disturbi è bene contattare un medico”.

“Tuttavia si tratta di una malattia che guarisce spontaneamente nella grande maggioranza dei casi – prosegue il dott. Tommasini. Per questo motivo, nelle persone sane, non è necessario assumere alcun medicinale, fatta eccezione per i farmaci antipiretici. E’ però importante rimanere a casa per evitare di trasmettere e diffondere ulteriormente l’epidemia. Il periodo di malattia di solito dura dai tre ai nove giorni. Solo nel caso in cui si presentino altre infezioni, che si sovrappongono al virus influenzale, causando, per esempio, polmoniti, è necessario somministrare gli antibiotici”.

“Studiati specificamente per combattere il virus influenzale – prosegue il dott. Tommasini – disponibili già da due anni, i farmaci antivirali sono consigliati solo alle persone per le quali l’influenza può rappresentare un rischio di peggioramento delle condizioni di salute generali. Fanno parte di questo gruppo persone con malattie croniche gravi o oncologiche che non possono essere vaccinate o non hanno risposto alla vaccinazione. Questi farmaci, però, hanno il difetto di essere efficaci solo nel combattere l’influenza, ma inutili per le para-influenze causate da differenti virus, anche se spesso si manifestano con gli stessi sintomi. Ecco perché richiedono una diagnosi molto precisa. Inoltre, devono essere assunti non oltre le prime 24 ore dall’insorgere della malattia, altrimenti non hanno efficacia . Un altro uso che può essere fatto di questi farmaci è la prevenzione o l’attenuazione della forma influenzale in soggetti che sono venuti a contatto certo con ammalati di influenza e che non si erano vaccinati”.

“Nei casi in cui l’influenza si manifesti è bene adottare una dieta leggera e bere molto – consiglia l’esperto. La febbre alta fa sudare perciò l’organismo perde i sali minerali e acqua che debbono essere reintegrali. Ciò riduce di molto anche i sintomi, per esempio il dolore muscolare, reidratandosi e reintegrando i sali minerali passa prima. Inoltre, poiché l’influenza colpisce anche l’apparato gastroenterico, è possibile che si manifesti diarrea e gastrite. In questi casi una dieta leggera riduce la portata di questi sintomi.
Sebbene non è scientificamente provata la sua efficacia, l’assunzione di vitamina C in via del tutto teorica può aiutare, in ogni caso non fa male”.

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