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Stagioni

Come evitare starnuti a raffica e occhi piangenti

21/05/2002

Un disturbo sempre più diffuso, soprattutto nelle città, causato dalla ipersensibilità dell’organismo ai pollini. Come si arriva alla diagnosi? Quali sono le cure più efficaci? Come difendersi dai pollini? Facciamo il punto sulle allergie stagionali con gli specialisti di Humanitas: il dottor Michele Ciccarelli, responsabile della sezione di Pneumologia e Allergologia, e le dottoresse Lucia Testoni e Antonella Lecchi, specialiste in Allergologia e Immunologia clinica.

Rinite allergica e asma
“Le allergie respiratorie – spiega il dottor Ciccarelli – si manifestano sotto forma di riniti, di congiuntiviti e, in certi casi, di asma, sia singolarmente sia associate tra loro. La congiuntivite è caratterizzata da arrossamento, prurito e lacrimazione degli occhi. I sintomi della rinite allergica sono tipicamente l’ostruzione nasale, la secrezione nasale e il prurito, che interessa spesso non solo il naso, ma tutto il cavo orale e talvolta anche l’orecchio. L’asma è caratterizzata da tosse secca, affanno, mancanza di respiro e senso di costrizione toracica. Le crisi di asma si scatenano soprattutto all’aperto, sotto sforzo (ad esempio quando si pratica un’attività sportiva) o in altre condizioni quali il soggiorno in ambienti saturi di fumo, dopo una risata o in seguito a una conversazione animata. La rinite e l’asma sono manifestazioni diverse dell’allergia ai pollini: soprattutto nell’infanzia, la prima può sovrapporsi all’asma. In certi casi l’allergia può esordire direttamente con l’asma: certi allergeni sono tipicamente asmigeni, ad esempio l’ambrosia e la parietaria”.

Regole di comportamento
“La terapia preventiva delle allergie – spiega la dottoressa Lecchi – si basa su una serie di attenzioni e precauzioni da mettere in pratica nella vita quotidiana, così da ridurre l’esposizione agli allergeni.
Dormire con le finestre chiuse.
Preferire ambienti dotati di aria condizionata con appositi filtri.
In auto, viaggiare con i finestrini chiusi.
Quando si esce, proteggersi con occhiali da sole (la luce peggiora la sintomatologia) e indossare un casco con visiera se si viaggia in motorino.
Limitare le attività fisiche all’aperto: preferire sport quali il nuoto, arti marziali, pallavolo, pallacanestro o ginnastica in palestra.
Per attività all’aria aperta privilegiare le prime ore del mattino o quelle serali, evitando le ore più calde della giornata.
Per le vacanze o i week-end, preferire una località di mare piuttosto che una di montagna o campagna.
Queste semplici regole sono fondamentali per limitare la comparsa dei disturbi allergici e vanno seguite parallelamente alla terapia”.

I farmaci più efficaci
“La terapia farmacologica – spiega il dottor Ciccarelli – ha lo scopo di prevenire e/o ridurre i sintomi. La cura va effettuata regolarmente nella stagione della fioritura, meglio ancora iniziandola un paio di settimane primo dell’inizio della stagione dei pollini, ma in ogni caso subito dopo il primo manifestarsi dei sintomi, e va proseguita in modo sistematico, seguendo le indicazioni dello specialista. I farmaci più utilizzati sono i cromoni (sotto forma di spray nasale, bronchiale e collirio), il cortisone per via topica e i broncodilatatori (spray da vaporizzare in bocca, che agiscono in fretta e danno un sollievo immediato nelle crisi asmatiche). Ci sono poi gli antistaminici, farmaci che bloccano l’attività dell’istamina, la sostanza responsabile delle manifestazioni allergiche. Questi ultimi vanno assunti al momento della necessità, o come prevenzione, ad esempio una o due ore prima di un’attività all’aperto. Gli antistaminici di ultima generazione, inoltre, non presentano più pesanti effetti collaterali, quali la sonnolenza”.

Il vaccino
“Il vaccino – prosegue la dottoressa Testoni – è l’unica terapia in grado di modificare l’andamento della malattia, poiché riduce la produzione delle IgE specifiche e blocca l’azione di quelle presenti. Il vaccino (o terapia iposensibilizzante specifica) può essere somministrato per via sottocutanea (iniezioni) o per via orale (gocce o compresse). Si somministrano dosi sempre maggiori dell’allergene, fino a rendere l’organismo tollerante a quella determinata sostanza (si parla di dose massima tollerata), prima con cadenza settimanale e poi mensile, per un lungo periodo di tempo (almeno 3-5 anni). E’ una terapia che richiede molta costanza e attenzione da parte del paziente, ma che può far ottenere un miglioramento significativo. Per avere buoni risultati è molto importante effettuare un eccellente screening iniziale, così da individuare esattamente gli allergeni responsabili dei sintomi. La cura per via sottocutanea è più efficace e va effettuata in regime ospedaliero, mentre quella orale può essere gestita a domicilio dal paziente”.

Il calendario dei pollini
“Chi soffre di allergie respiratorie – conclude la dottoressa Lecchi – dovrebbe prestare attenzione al calendario dei pollini, così da poter iniziare tempestivamente la terapia e mettere in atto le opportune precauzioni. Le graminacee, che sono la principale causa di pollinosi nel nord e nel centro Italia, fioriscono da fine aprile a giugno. La parietaria, molto diffusa nel centro-sud e in Liguria, fiorisce nelle zone meridionali quasi tutto l’anno (da febbraio a luglio e poi ancora da settembre a ottobre) e nel nord da maggio a luglio. Le composite, tra cui la famigerata ambrosia (che negli ultimi 10 anni ha raddoppiato la quantità di polline prodotta) fioriscono da luglio a settembre, mentre le betullacee da febbraio ad aprile. In previsione di un viaggio, in particolare, è bene consultare un calendario dei pollini, ad esempio al sito Internet www.isao.bo.cnr.it ”.

A cura di Elena Villa.

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