Proteggiamo la pelle dal sole

La pelle è un organo di confine: ci difende dalle continue aggressioni provenienti dall’ambiente esterno, regola la temperatura del corpo, ci protegge. Ma è anche il nostro biglietto da visita: il colore, la lucentezza, la morbidezza, la presenza o assenza di rughe o di macchie sono segnali che trasmettono agli altri sensazioni più o meno attrattive, giudizi sull’età…
Eppure, tutte le attenzioni che generalmente abbiamo per la nostra pelle – solitamente profumata, truccata.. – inspiegabilmente svaniscono quando si tratta di esporsi al sole o alle lampade UV: colpa probabilmente della scarsa educazione sui danni da raggi UltraVioletti (UV). Eppure proprio questi sono i maggiori nemici della pelle: penetrano infatti attraverso la cute e danneggiano il nucleo delle cellule, le fibre elastiche e di collagene, i vasi del sangue. L’effetto che producono è il fotoinvecchiamento, che può avere conseguenze di tipo sia estetico – rughe, lassità, macchie, dilatazioni dei vasi… – sia degenerativo, come le cheratosi attiniche e i tumori cutanei foto-indotti dal sole, ossia carcinomi basocellulari e spinocellulari. Ne parliamo con i professionisti di Humanitas.

Che cosa sono i Raggi UV?
I Raggi UV sono presenti nella radiazione solare in forma di raggi non visibili dall’occhio umano e non percepibili dalle terminazioni nervose, al contrario dei raggi infrarossi, percepiti immediatamente come calore. Il fatto che non si vedano e non si sentano permette ai raggi UV di compiere danni sulla pelle.
Per difendersi da essi la cute produce un pigmento (Melanina) in grado di assorbirli. Ma questo sistema, che si manifesta come abbronzatura, non sempre è efficace, soprattutto per chi ha la pelle molto chiara o per chi si espone troppo al sole.
I Raggi UV di suddividono in Raggi UVB e Raggi UVA. I Raggi UVB sono molto “energetici” e sono i responsabili dall’arrossamento quando stiamo al sole o, se esageriamo, delle scottature. Le scottature solari, quindi da raggi UVB, sono molto simili a quelle da caldo (ad esempio da ferro da stiro), cioè si manifestano con arrossamento, bruciore, formazioni di bolle. L’arrossamento della pelle al sole (o le scottature) non sono dovute al caldo ma ai raggi UVB che danneggiano le cellule della pelle fino a farle morire, provocando arrossamenti, bruciore o bolle. In seguito le cellule danneggiate o morte saranno sostituite.
I Raggi UVA, quelli più usati nelle lampade UV, sono meno “energetici” rispetto ai Raggi UVB: non danno scottature ma penetrano più in profondità e sono i principali responsabili dei danni a lungo termine, come l’invecchiamento della cute e l’insorgenza di tumori.

Quando e dove sono più forti?
In Italia i Raggi UV sono molto forti da aprile a luglio con un massimo tra maggio e giugno (attenzione, è il periodo dei bambini/nonni al mare!), mentre diminuiscono da agosto in poi; nelle latitudini tra i tropici e l’equatore sono invece uguali tutto l’anno (attenzione ai viaggi!).
I raggi UVB sono presenti soprattutto tra le ore 11 e le 14 solari, ecco perché in queste ore ci si scotta maggiormente, mentre i Raggi UVA sono ugualmente presenti dall’alba al tramonto.
I Raggi UV, che vengono potenziati dai riflessi come sabbia, neve, acqua, muri bianchi, penetrano attraverso le nuvole, ed è per questo che ci si può scottare anche nelle giornate di poca luce.

Come proteggersi efficacemente?
I Raggi UV, solari o delle lampade, vengono utilizzati soprattutto dai giovani per abbronzarsi. Altri, più consapevoli, preferiscono non utilizzare le lampade e proteggere la pelle con le creme con fattori di protezione solare, i così detti filtri solari. Le mamme sono abituate a spalmare i loro bambini con queste creme, tuttavia usare questi prodotti nasconde un pericolo: bambini e adulti permangono al sole per tempi più lunghi dato che, protetti, non avvertono pizzicore o bruciore e non hanno arrossamenti. Le creme solari sono infatti molto efficaci nel frenare i raggi UVB, quelli degli arrossamenti, ma sono poco efficienti nel frenare i Raggi UVA, quelli dell’invecchiamento o dei tumori. Occorre quindi ricordare che le creme a protezione solare non si devono applicare per restare più a lungo al sole!
La vera protezione contro i raggi solari è data da cappello, occhiali e maglietta, cui bisogna abituare i bambini fin da piccoli.

Che cos’è il Fotoinvecchiamento?
L’invecchiamento dovuto all’età è chiamato Invecchiamento Cronologico, mentre quello dovuto al sole o alle lampade UV è denominato Fotoinvecchiamento. Il primo è purtroppo inevitabile invece il secondo dipende dal nostro stile di vita o dall’attività svolta. Come detto, il continuo esporsi al sole o alle lampade produce un particolare invecchiamento che si evidenzia con rughe, macchie, dilatazioni vascolari, lassità, verrucosità, ed è causato dal danno dei raggi sulle cellule della pelle.
I danni cellulari da raggi si sommano esposizione dopo esposizione: così, nelle aree sempre esposte alla luce – volto e dorso mani – il fotoinvecchiamento è più evidente, e nelle stesse aree sono più frequenti i tumori cutanei. Per capire in pieno quanto sia importante il fotoinvecchiamento basta confrontare la pelle del proprio volto con quella del proprio gluteo. Ogni differenza in termini di rugosità, macchie, lassità ecc. tra i due siti è imputabile all’azione dei Raggi UV, dato che l’età della pelle è la stessa in entrambe le aree.

E’ dunque un problema estetico?
Non solo. E’ soprattutto un problema di salute. A livello estetico il Fotoinvecchiamento a volte provoca severi danni estetici che si manifestano proprio nelle aree più visibili quali volto, collo, décolleté, mani, braccia, gambe. In queste sedi la cute è spessa, solcata da linee più o meno profonde, è opaca, ruvida al tatto, presenta macchie e verrucosità. L’aspetto globale è quello di un invecchiamento precoce. Data l’importanza di sentirsi giovani per aumentare l’autostima e di apparire giovani per aumentare l’attrattività ed il successo, vi è la naturale tendenza, anche per i maschi, a ricorrere prima al trucco (make-up), poi ai trattamenti fisici o farmacologici, infine alla chirurgia. Questi tentativi sono spesso deludenti se non peggiorativi, specie se non guidati da un esperto dermatologo.

Parliamo invece di fotoinvecchiamento come problema di salute…
Sotto la lente del Dermatologo, il fotoinvecchiamento è soprattutto un problema di salute della cute. Infatti è ormai riconosciuto che ad esso si associa un alto rischio di sviluppare tumori cutanei, i così detti tumori fotoindotti: Ceratosi Attiniche, Carcinomi Basocellulare, Carcinomi Spinocellulari. Insieme, queste tre neoplasie hanno nella popolazione bianca un’incidenza superiore a tutti gli altri tumori dell’uomo. Mentre il paziente vive il fotoinvecchiamento come un problema estetico e si rivolge al dermatologo, per quest’ultimo è una buona occasione per fare educazione sulla esposizione alla luce e sulla prevenzione dei tumori cutanei.

Quali sono i trattamenti disponibili oggi?
I trattamenti medici in uso per il Fotoinvecchiamento – LASER, Peeling Chimico, Luce Pulsata, Onda Termica ed altro – possono indurre nuovi problemi su una pelle già fotodanneggiata e accelerare il processo di degenerazione tumorale. Per fortuna dei “fotoinvecchiati”, uno spiraglio di luce è nato con l’affermarsi della Terapia Fotodinamica (PDT). Nata per eliminare senza chirurgia i tumori, si è dimostrata recentemente il modo più utile per trattare il fotoinvecchiamento. Si tratta di una tecnica che utilizza, per eliminare le cellule danneggiate dai Raggi UV, le dotazioni della cellula stessa. In pratica fa sviluppare alle cellule malate una reazione chimica che le porterà alla morte per via naturale, attraverso la liberazione di ossigeno. La reazione è mediata da un acido (acido 5 aminolevulinico) che si applica sulla cute e dall’illuminazione con luce rossa ad alta intensità. Questo trattamento (in inglese Photopeeling) rappresenta oggi l’avanguardia nel trattamento del Fotoinvecchiamento ed ha il vantaggio, rispetto alle metodiche del passato, di non causare a sua volta danni, anzi di essere ripetibile quante volte si desidera.

Redazione Humanitas Salute: