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Chirurgia

Appendicite: i sintomi più comuni

29/06/2021

L’appendicite è l’infiammazione acuta dell’appendice, un piccolo viscere localizzato sul colon destro.

L’appendice è un prolungamento dell’intestino posto a livello del cieco, situato in genere nella parte destra dell’addome. Non si conosce precisamente il suo ruolo, ma si pensa possa contribuire a proteggere l’intestino dalle infezioni ed è anche considerata un processo involutivo della sacca intestinale degli erbivori.

L’appendicite è molto comune e può verificarsi a tutte le età, ma interessa con più frequenza i soggetti giovani. Se non adeguatamente trattata, l’appendicite può evolvere fino a perforare la zona dell’intestino e portare quindi a una peritonite. 

È molto importante conoscere bene i sintomi per intervenire prima dell’insorgere di gravi complicazioni: ne parliamo con il dottor Marco Platto, medico di chirurgia generale presso Humanitas Mater Domini di Castellanza e il centro Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.

Appendicite: i sintomi più comuni

I sintomi con cui si manifesta l’appendicite sono: 

  • Dolore addominale, talvolta dopo un periodo prodromico di uno-due giorni di disturbi dispeptici, come inappetenza, cefalea, o nausea. Dopodichè il paziente viene colpito prima da un dolore di tipo colico e poi da un dolore continuo, localizzato nella parte inferiore destra dell’addome (fossa iliaca destra), che in alcuni casi si può irradiare alla coscia omolaterale e alla regione lombare.
  • Nausea e vomito
  • L’alvo si chiude progressivamente prima alle feci e poi ai gas
  • Febbre (38-38,5°C).

Le cause dell’appendicite

Il fattore che determina l’appendicite è l’ostruzione del lume dell’organo, causato frequentemente da un corpo estraneo (coprolito) e più raramente da un’angolazione o una torsione del viscere. La creazione di una camera chiusa favorisce la moltiplicazione batterica, l’aumento della pressione endoluminale causa stasi e ischemia, con la creazione di un terreno favorevole per l’invasione parietale dei germi. 

Appendicite: diagnosi e trattamento

La diagnosi di appendicite è, almeno all’inizio, clinica: la sede del dolore, la contrattura muscolare, la nausea e il vomito a cui si associano alterazioni degli esami del sangue con aumento della conta dei globuli bianchi (leucocitosi) e della proteina C reattiva (PCR) sono tutte indicazioni utili per la diagnosi.

Se la sede dell’appendice non è tipica ma si colloca dietro al colon – retrocecale – o dietro al fegato – sottoepatica – la diagnosi potrebbe essere più difficoltosa; per un corretto inquadramento diagnostico è bene eseguire un’ecografia addome e, successivamente, una TAC addominale.

Il trattamento, nelle forme lievi e iniziali, può essere effettuato con terapia antibiotica ad ampio spettro.    

L’intervento chirurgico

L’intervento chirurgico di appendicectomia è, in genere, necessario

Solo in una percentuale più ridotta, nelle forme più lievi, è possibile tentare un trattamento conservativo con terapia antibiotica ad ampio spettro associato a stretto monitoraggio clinico e di laboratorio.

L’intervento chirurgico si effettua con tre incisioni: una sovraombelicale, una al fianco sinistro, e la terza sovrapubica

Attraverso questi tre accessi l’appendice viene sezionata a livello della sua base di impianto e asportata.

Nei casi più gravi, anche se ciò si verifica sempre più di rado, l’intervento in laparoscopia deve essere interrotto ed è necessario provvedere a un’incisione con accesso addominale classico.

L’accesso mini-invasivo permette tempi di recupero più rapidi e nell’arco di 24-48 ore il paziente può tornare a casa.

 

 

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