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Chirurgia

Colecistectomia: che cos’è e come si esegue

30/08/2023

La colecistectomia è un intervento chirurgico eseguito per rimuovere la cistifellea, un piccolo organo cavo situato sotto il fegato che ha la funzione di immagazzinare la bile per poi rilasciarla durante la digestione. Questo intervento è necessario quando la cistifellea si infiamma (colecistite) a causa, ad esempio, della presenza di calcoli biliari (colelitiasi), piccoli sassolini duri composti da sali biliari, grassi e colesterolo che ostruiscono il passaggio della bile. Questa ostruzione causa l’infiammazione della cistifellea, spesso accompagnata da dolore addominale, incluso il dolore acuto.

La colecistectomia è l’unico trattamento risolutivo per i calcoli biliari, poiché la semplice rimozione dei calcoli o il trattamento con farmaci spesso non impediscono che i calcoli biliari si formino nuovamente nel tempo.

Tuttavia, in alcuni casi, può essere raccomandata la colecistectomia anche in assenza di calcoli biliari, ad esempio, quando si verificano infiammazioni acute della cistifellea o del pancreas, o quando sono presenti polipi alla cistifellea o altre condizioni mediche che rendono necessaria la rimozione dell’organo.

Ne parliamo con il dottor Ettore Lillo, chirurgo generale in Humanitas San Pio X e presso gli ambulatori Humanitas Medical Care.

Cos’è e a cosa serve la cistifellea?

La cistifellea, o colecisti, è un organo dell’apparato digerente che svolge la funzione di immagazzinare la bile prodotta dal fegato, aiutando nella digestione e nell’assorbimento dei grassi. La cistifellea si collega al dotto epatico comune (proveniente dal fegato) e, attraverso il coledoco riversa la bile nell’intestino.

L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella salute della cistifellea. Se è eccessivamente calorica o ricca di grassi, può causare l’addensamento della bile e favorire la formazione di calcoli biliari. Tuttavia, l’infiammazione della colecisti può essere causata anche da infezioni, malattie autoimmuni e condizioni tumorali.

La presenza di calcoli nella cistifellea viene diagnosticata attraverso una semplice ecografia dell’addome. Se un individuo avverte sensazione di peso allo stomaco dopo i pasti, lieve dolore sotto l’arco costale destro o un sapore amaro in bocca al mattino appena sveglio, dovrebbe sospettare di poter avere calcoli nella colecisti e quindi dovrebbe sottoporsi a un’ecografia addominale. Se confermata la presenza di calcoli, potrebbe essere necessaria una visita chirurgica successiva.

Colecistectomia: come si esegue?

La colecistectomia può essere eseguita in due modi: tramite laparoscopia (preferita per un recupero più rapido e minori cicatrici) o laparotomia (attraverso un taglio tradizionale, ma raramente utilizzata solo per casi di colecisti particolarmente complesse).

Nell’intervento laparoscopico, il chirurgo pratica piccole incisioni (circa 5-10 mm) attraverso le quali inserisce un laparoscopio e altri strumenti chirurgici.

Prima e durante l’intervento, possono essere eseguite radiografie delle vie biliari per individuare la presenza di calcoli al di fuori della cistifellea (come nei dotti biliari), che verranno rimossi utilizzando palloncini e sonde.

A seconda dello svolgimento dell’operazione, potrebbe essere necessario passare dalla laparoscopia alla laparotomia, l’approccio chirurgico tradizionale. Ciò può accadere quando lo spazio di manovra per il chirurgo è limitato o quando si presentano complicazioni che richiedono l’incisione tradizionale (laparotomia), anche se raramente utilizzata al giorno d’oggi.

Gli effetti collaterali della colecistectomia sono temporanei e possono manifestarsi con una leggera perdita di appetito nei primi tempi dopo l’intervento, un lieve dolore alle ferite e, in alcuni casi, la comparsa di una lieve stitichezza o diarrea nel periodo post-operatorio.

Quali sono i tempi di recupero di una colecistectomia?

Di solito, il paziente viene dimesso dopo 1-2 giorni dalla laparoscopia e entro 3-4 giorni dalla laparotomia.

Dopo pochi giorni, il paziente può tornare al lavoro e alle normali attività quotidiane, fatta eccezione per quelle più impegnative. È importante evitare sforzi fisici intensi per almeno 15 giorni. Lo staff medico fornirà le indicazioni per la rimozione dei punti di sutura e la cura della ferita.

Il recupero delle normali funzioni della cistifellea, dopo intervento di rimozione, richiede circa un mese. Nei primi 30 giorni dopo l’intervento, è consigliata una dieta a basso contenuto di grassi animali. Successivamente, sarà possibile riprendere una dieta completamente normale.

 

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