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Sonno, ecco perché chi dorme poco preferisce il cibo spazzatura

01/04/2016

Può capitare che chi dorme poco apra il frigo o la dispensa molto spesso e cominci ad abbuffarsi di cibo spazzatura. La colpa sarebbe di un segnale chimico che addirittura esalterebbe il piacere di gustare ricchi spuntini lontano dai pasti. La scoperta è stata fatta da un team di ricercatori della University of Chicago (Stati Uniti) in uno studio pubblicato sulla rivista Sleep.

Caramelle, patatine e biscotti, cioè snack dolci e salati. Gli studiosi hanno valutato l’impatto della restrizione del sonno sul consumo di questi cibi definiti “altamente sfiziosi e gratificanti” in 14 ventenni ambosessi. Si è visto come le poche ore di sonno condizionassero il loro appetito in particolare nel primo pomeriggio e in tarda serata. Questo succedeva anche quando avevano consumato appena due ore prima un pasto molto ricco con una dote di calorie pari al 90% del loro fabbisogno calorico quotidiano.

(Per approfondire leggi qui: Sonno e alimentazione, meno si dorme più si mangia)

La carenza di sonno sembrerebbe agire sul sistema endocannabinoide, lo stesso sistema sollecitato dalla marijuana, rafforzando il desiderio di abbuffarsi di “junk food”. Il segnale chimico osservato è un mediatore della classe degli endocannabinoidi (2-AG). Il suo livello è generalmente basso di notte mentre aumenta di giorno raggiungendo il picco nel primo pomeriggio, verso ora di pranzo, per poi diminuire.

Questo andamento era però diverso nei partecipanti allo studio a particolari condizioni. Con un sonno di 4 ore e mezzo, il livello di 2-AG cresceva, raggiungeva il picco più tardi e rimaneva alto anche in serata. In questo periodo la voglia di mangiare aumentava di conseguenza: quando ai soggetti è stata data la possibilità di mangiare snack, questi hanno consumato il 50% di calorie in più e una quantità di grassi pari al doppio di quella che avevano mangiato dormendo 8 ore.

E se stare svegli non fa consumare calorie (solo 17 calorie circa per ogni ora di veglia extra) ma fa mangiare cibo spazzatura (circa 300 calorie incamerate) ecco spiegata la relazione fra carenza di sonno e aumento di peso.

Ma perché dormire poco avrebbe questo effetto?

«La carenza di sonno si ripercuote sull’equilibrio di tutto l’organismo e anche sul sistema endocannabinoide, un complesso di mediatori, come quello osservato dallo studio, e dei loro recettori», risponde il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Spuntini notturni “saziano” meno: è l’inganno del cervello)

«Il sistema endocannabinoide è associato alle connessioni neuronali e alla plasticità sinaptica e regola diverse funzioni, a livello motorio, vascolare, endocrino, ad esempio, ma anche funzioni rilevanti per l’alimentazione come la modulazione del senso di sazietà e dell’appetito. Un ulteriore motivo per rispettare il ciclo sonno-veglia», puntualizza l’esperto.

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