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Calvizie, basta “risvegliare” i follicoli per far ricrescere i capelli?

23/11/2015

Fermare la calvizie “risvegliando” i follicoli. È questa la strada che stanno seguendo dei ricercatori della Columbia University di New York (Stati Uniti): inibendo l’attività di alcuni enzimi, si riuscirebbe a promuovere rapidamente la crescita dei capelli in caso di alopecia areata. I test sono stati condotti su modelli sperimentali, quindi è ancora molto presto per poter parlare di efficacia sull’uomo, ma le conclusioni del lavoro sono promettenti, dicono gli scienziati.

Il team ha pubblicato lo studio sulla rivista Science Advances. In laboratorio hanno impiegato dei farmaci che inibiscono una famiglia di enzimi, la Janus Chinasi (JAK), applicati direttamente sulla pelle. Due di questi inibitori sono stati approvati dalla Food and Drug Administration, l’autorità statunitense di regolazione dei prodotti farmaceutici e alimentari, per il trattamento di alcune patologie e sono “sotto osservazione” per il trattamento dell’alopecia areata.

Efficacia su uomo affetto da alopecia areata ancora da verificare

I ricercatori si sono imbattuti negli effetti di questi inibitori sui follicoli del cuoio capelluto proprio studiando l’alopecia areata. In una precedente ricerca, infatti, lo stesso team aveva visto come questi farmaci, se assunti per via orale, riuscivano a ripristinare la crescita dei capelli in alcune persone colpite da questa forma di alopecia. In quest’ultima ricerca invece, i ricercatori hanno approfondito gli effetti dei JAK inibitori applicandoli direttamente sulla pelle.

(Per approfondire leggi qui: Perdita dei capelli: un aiuto dal computer)

La novità è l’applicazione per via topica, anche se la possibilità che questi farmaci funzionino nell’uomo è ancora tutta da verificare. L’ipotesi che questi inibitori possano essere impiegati per il trattamento dell’alopecia areata, una forma di alopecia a causa psicosomatica, è verosimile.

Sarebbe importante individuare un rimedio per l’alopecia areata

Cosa significa che i follicoli sono “dormienti”? I follicoli piliferi attraversano un ciclo con diverse fasi di crescita del pelo e poi di stasi. Sulla pelle e sul cuoio capelluto ci sono dunque molti follicoli in quiescenza che possono, se adeguatamente stimolati, rientrare in una fase di crescita.

(Per approfondire leggi qui: Capelli che cadono, i rimedi efficaci e quelli inutili)

Cosa comporterebbe la conferma di questi risultati? Si tratterebbe di un traguardo importante per il trattamento dell’alopecia areata, una condizione che tantissimi pazienti, soprattutto donne, vivono molto male. L’alopecia areata, cioè le chiazze tonde di perdita di capelli, – aggiunge – causa un inestetismo importante e condiziona i comportamenti sociali di chi ne è colpito.

Questi inibitori potrebbero essere impiegati per altre forme di alopecia?

I JAK inibitori non dovrebbero funzionare per l’alopecia androgenetica. In questo caso infatti – spiega il professore – la perdita dei capelli è dovuta al riassorbimento dei bulbi del cuoio capelluto che sono geneticamente predisposti ad andare in quiescenza. In altre parole è come se i bulbi fossero “programmati” a dar vita ai capelli per un limitato periodo di tempo e poi si riassorbono.

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