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Bellezza

Bisturi estetico, boom nonostante la crisi?

10/02/2014

 

Il ritocchino estetico non risente né della crisi né degli scandali legati alle protesi ritirate dal commercio. In Inghilterra è boom delle operazioni di chirurgia estetica, mentre in Italia il settore inizia a riprendersi.

Secondo le nuove statistiche diramate nei giorni scorsi dalla British association of aesthetic plastic surgeons (Baaps) si registra un incremento di oltre il 16% di tutte le procedure che sono state oltre 50.000 nel 2013. Salita record della liposuzione con un +41% in un anno, la mastoplastica registra una crescita del 13%, nonostante lo scandalo delle protesi PIP pericolose e ritirate dal mercato, si legge nella nota della Baaps. Il lifting sale del 13%, la blefaroplastica del 14%.

 

Chirurgia plastica, alla bellezza ormai non si rinuncia

Abbiamo chiesto il parere del professor Marco Klinger, responsabile di Chirurgia plastica in Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano.

«Per quanto riguarda l’Italia, sicuramente per il 2013 non parlerei di un boom. Del resto, la situazione economica italiana non è quella inglese. Intendiamoci, il quadro italiano della chirurgia plastica non è negativo, né tale da giustificare un atteggiamento pessimistico. In generale, alla bellezza ormai non si rinuncia, ma gli interventi che piacciono di più in questo momento sono sicuramente quelli soft, in termini di recupero e anche per il portafoglio. Ancora, per quanto riguarda la situazione inglese, bisogna prestare attenzione a come sono stati raccolti i dati: la parola “liposuzione”, a cui si abbina un incremento del 41%, può essere riferita a una procedura eseguita in day hospital, con cui si eliminano poche quantità di grasso, ma anche a un intervento vero e proprio, molto più invasivo, con anestesia generale e ricovero. I ritocchi più eseguiti in Italia, per quanto posso valutare dal mio punto di vista (al momento non esiste un registro attendibile di dati completo, ndr) sono sicuramente la blefaroplastica, il naso, il minilifting e soprattutto la mastoplastica additiva. La richiesta per quest’ultimo intervento in realtà nasconde spesso la correzione di anomalie mammarie, che hanno raggiunto oggi un’incidenza inimmaginabile anche solo 20 anni fa. Le pazienti chiedono un aumento perché non sono consapevoli di soffrire di un’anomalia, ma di quello si tratta».

 

A cura di Simona Camarda

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