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Bellezza

Tatuaggi temporanei: quali rischi?

19/07/2013

Gli italiani sono amanti dei tatuaggi e l’estate è la stagione in cui se ne fa maggiormente orgoglioso sfoggio. C’è chi però, sebbene affascinato dal disegno sulla pelle, non se la sente di sottoporsi a una seduta da un tatuatore. Le motivazioni sono diverse: il timore di un disegno indelebile, la paura del dolore, il costo. Nasce forse anche per costoro, la proposta del tatuaggio temporaneo: sembra vero ma con il tempo sbiadisce fino a non lasciare più traccia, la realizzazione non è dolorosa e il costo più contenuto.

Ma quali rischi corre la pelle? L’abbiamo chiesto ai professionisti di Humanitas.

 

Una tradizione orientale

Il tatuaggio cosiddetto temporaneo ha le sue radici nella cultura orientale, sono diverse le popolazioni che decorano soprattutto mani e piedi con una tintura vegetale a base di henné. I disegni hanno spesso una loro valenza, anche simbolica. Una ventina di anni fa questa usanza si è diffusa anche da noi, come decoro temporaneo, soprattutto estivo. Il tatuaggio temporaneo non è impegnativo come un tatuaggio vero perché il pigmento è depositato sopra la pelle e non dentro e quindi consente di togliersi lo sfizio del decoro sulla pelle senza però avere il vincolo definitivo.

 

Il tatuaggio temporaneo comporta dei rischi?

Le tinture usate per realizzare questi disegni sono in genere a base di henné, il solo uso dell’estratto di questa pianta però renderebbe la durata del disegno troppo breve, un paio di giorni al massimo. Per questo motivo all’henné si aggiunge la parafenilendiamina, una sostanza contenuta anche nelle tinture per capelli, che conferisce al disegno una permanenza più lunga (quindici-venti giorni). La parafenilendiamina è però allergizzante per la cute e fotosensibilizzante. I soggetti predisposti alle allergie possono dunque esserne colpiti con infiammazione e prurito. In alcuni casi la reazione è lieve, con arrossamento che regredisce in fretta, in altri casi la reazione può essere più importante con bolle e vescicole che, al mare, possono anche infettarsi. Si possono anche aversi esiti cicatriziali: il disegno svanisce ma resta il segno sulla pelle.

 

Il consiglio del dermatologo

Chi effettua questi disegni non sempre è a conoscenza delle sostanze contenute nelle tinture, quindi non è facile sapere se c’è parafenilendiamina o meno. Il consiglio medico è di evitare il tatuaggio se abbiamo avuto precedenti di allergia cutanea soprattutto alle tinture per capelli. Qualora a seguito di un disegno si verifichi una reazione allergica è consigliabile consultare il proprio medico, evitare di esporre la zona ai raggi del sole, applicare una crema cortisonica per evitare cicatrici sulla pelle. Consiglierei comunque di preferire, per il tatuaggio, parti del corpo in cui la pelle è meno reattiva, come mani, piedi e gambe.

 

A cura di Valeria Leone

 

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