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Bellezza

Per un viso senza cicatrici

21/02/2006

L’Unità Operativa di Chirurgia Plastica I di Humanitas, diretta dal dott. http://www.humanitas.it/ich/index.cfm?circuit=Oggetti&name=CaricaOggetto&ID=298&modalita=view”target=”_blank”> Simone Grappolini, amplia ulteriormente le proprie competenze: dal mese di settembre tratta infatti anche casi di traumatologia facciale, intervenendo a livello estetico per ridurre al minimo gli esiti dei traumi sul volto.
Spiega il dott. Enrico Dondè, specialista di Chirurgia Plastica I: “Trattiamo pazienti che arrivano per lo più dal Pronto Soccorso, ma non solo. A Milano sono pochi i centri che effettuano questo tipo di chirurgia plastica.
Il trauma facciale rientra ovviamente nell’ambito di un più generale trauma che comporta frattura della volta cranica, della piramide nasale, dell’orbita, dello zigomo e della mandibola. Per questo è importante un approccio multidisciplinare e integrato, che prevede la collaborazione dei chirurghi plastici con altri specialisti quali neurochirurghi ed oculisti. Il primo passo è la sintesi delle fratture ossee, in seguito procediamo al trattamento degli esiti e delle conseguenze sui tessuti molli.
Le fratture craniofacciali – fra le più comuni quelle del pavimento e della parte mediale dell’orbita – vengono trattate con tecniche di fissazione rigida: per favorire la sintesi ossea utilizziamo viti e placche in titanio posizionate lungo le linee di frattura. Per riuscire ad intervenire senza necessità di tagli molto ampi, utilizziamo la metodica endoscopico-assistista, che usiamo già da anni a livello sia diagnostico sia chirurgico per la zona naso-sinusale
Una volta stabilizzata la frattura, curiamo gli esiti dei traumi facciali sui tessuti molli (esiti cicatriziali disfunzionali o inestetici, conseguenze disfunzionali per lesioni palpebrali e del nervo facciale) e le conseguenze disfunzionali e inestetiche della piramide nasale. Oggi, grazie all’utilizzo di tecniche e strumenti sempre più avanzati e raffinati, siamo in grado di ottenere risultati estetici, oltre che funzionali, eccellenti. Le cicatrici sono sempre più piccole e, anche laddove è indispensabile intervenire con tagli più estesi, si riescono a nascondere al meglio”.

Di Monica Florianello

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