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Obesità: metti a dieta la borsa della spesa!

17/04/2007

La Società Italiana di Chirurgia bariatrica prepara il quindicesimo congresso nazionale con un’iniziativa di sensibilizzazione: “metti a dieta la borsa della spesa”. Il primo test realizzato in una mattinata presso un punto vendita Coop ha evidenziato che la maggior parte dei prodotti acquistati sono “freschi” (51.2%), mentre tra le categorie alimentari, i più acquistati sono verdure (18.5%), formaggi e frutta (entrambi al 9.5%), il meno acquistato è il pesce. L’indagine sarà replicata in un grande centro commerciale di Milano.

È stata presentata a Milano dal Professor Pietro Forestieri, Presidente S.I.C.OB. (Società Italiana Chirurgia dell’Obesità), dal Dott. Roberto Sacco, Responsabile del Dipartimento Chirurgico dell’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo e dal Dott. Alessandro Giovanelli, Responsabile Centro Obesità di Humanitas Gavazzeni, il quindicesimo congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità intitolato “dalla chirurgia dell’obesità alla chirurgia del paziente obeso” che si terrà a Bergamo dal 3 al 5 maggio.
Nel presentare il Congresso il Presidente S.I.C.OB. ha ricordato la decennale esperienza del Gruppo Italiano di Chirurgia dell’Obesità (GICO), la successiva fondazione della SICOB ed il suo ruolo di protagonista tra le società fondatrici della Internazional Federation for the Surgery of Obesity (IFSO). Durante il congresso la Società compirà un ulteriore importante passo diventando Società Italiana dell’Obesità e delle malattie Metaboliche, visto il crescente interesse e la comprovata efficacia delle terapie chirurgiche e delle malattie metaboliche correlate all’obesità stessa.

Di obesità si parla e scrive frequentemente, anche se spesso si tende a confonderla con problemi semplicemente estetici. Come più volte ribadito l’obesità è una malattia grave che produce effetti collaterali estremamente dannosi per i pazienti, che nei casi più gravi, possono pregiudicarne la vita. Si parla di obesità grave quando il peso corporeo è superiore del doppio al peso ideale o l’indice di massa corporea (B.M.I.) è superiore a 40. Tale valore è il risultato del rapporto tra il peso in chilogrammi e il quadrato dell’altezza in metri.
Anche in Italia il numero degli obesi continua a crescere e ad oggi i malati sono 4 milioni e 700 mila con un incremento del 9% rispetto a cinque anni fa. Questi dati sottolineano quanto sia importante individuare terapie ed interventi efficaci per circoscrivere in modo drastico il fenomeno.
Quando gli interventi psicologici, le terapie farmacologiche e dietetiche non danno esiti soddisfacenti è possibile intervenire chirurgicamente. A questo proposito il Dott. Roberto Sacco, Responsabile del Dipartimento Chirurgico dell’Ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo e Presidente del Congresso, ha sottolineato che la Lombardia occupa un ruolo rilevante per numero e tipologia di interventi.
Il successo di questo intervento su pazienti obesi è dovuto da una parte alla mininvasività chirurgica con metodiche videolaparoscopiche che affiancate dall’affinamento delle metodiche anestesiologiche hanno permesso di affrontare la malattia in modo meno cruento e più sicuro riducendo le gravi complicanze che pesavano sulla chirurgia bariatrica tradizionale. Dall’altra alla consapevolezza che dopo l’intervento chirurgico il mantenimento del calo di peso si mantiene costante nel tempo a differenza di altri trattamenti farmacologici o dietetici.

Il tema scelto vuole esprimere l’attenzione rivolta non solo a questa malattia ma alla persona obesa nella sua complessità. L’aspetto medico e chirurgico, i coinvolgimenti umani e sociali saranno il filo comune a tutto l’incontro scientifico. “Ma l’insorgere dell’obesità – ha sottolineato il responsabile del Centro Obesità di Humanitas Gavazzeni, Dott. Alessandro Giovanelli – si può combattere anche con una campagna di educazione alimentare. Il Congresso di Bergamo dedicherà ampio spazio al trattamento chirurgico dell’obesità, senza tuttavia dimenticare il tema della prevenzione”.
In questo ambito l’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo ha lanciato l’iniziativa “Mettiamo a dieta la borsa della spesa”, una prima analisi “critica” del carrello di un nutrito gruppo di consumatori attraverso la collaborazione di medici e dietisti: dopo aver valutato il contenuto dei carrelli, sono stati offerti ai clienti alcuni consigli per evitare che spese troppo impulsive siano l’anticamera di un disordine alimentare che contribuisca all’obesità.
Ilaria Servida, vice-presidente di INSIEME – Associazione Amici Obesi noprofit di Volontariato, ha portato la testimonianza dei pazienti. ”Il nostro problema è quello di individuare medici e centri che ci seguano anche dopo gli interventi chirurgici. Spesso veniamo trattati con una certa superficialità e dopo l’intervento veniamo lasciati al nostro destino. Anche in questo caso il supporto psicologico è fondamentale per aiutarci nella difficile gestione post operatoria, si è visto che un rapporto più umano e diretto con il medico ha un riscontro positivo sull’iter di cura e guarigione dei pazienti”.

A cura della Redazione

Nella foto, il dott. Roberto Sacco, presidente del XV Convegno Nazionale S.I.C.OB. e responsabile del Dipartimento Chirurgico di Humanitas Gavazzeni

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