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Klinger: i pericoli della chirurgia plastica “fai da te”

17/01/2005

Loredana Lecciso l’ha confessato pubblicamente, ma di certo non è l’unica in Italia a praticare la “chirurgia plastica fai da te”, pericolosa specialità che consiste nell’iniettarsi da sé i filler, sostanze riassorbibili come il collagene e l’acido ialuronico, capaci di spianare i segni dell’età e di dare nuovo volume alle labbra. Abbiamo chiesto, a riguardo, il parere di uno specialista, il prof. Marco Klinger, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica II dell’Istituto Clinico Humanitas.

Prof. Klinger, con tanti specialisti seri e affidabili, che cosa spinge uomini e donne ad arrangiarsi da sé, con ago e fiala, magari in piedi davanti allo specchio del bagno?
“Solo il desiderio di risparmiare, credo. Ma non bisogna dimenticare che chi sceglie questa strada corre seri rischi. In teoria i filler sono sostanze ad uso esclusivo degli specialisti e sono preclusi all’acquisto dei comuni cittadini, anche se a quanto pare non è difficile trovare farmacisti di manica larga”.

Per dare l’idea di quali siano i pericoli della chirurgia plastica “auto-somministrata”?
“Basta ricordare il volto della Lecciso dopo uno di questi trattamenti, dal quale era uscita sfigurata, con il labbro superiore gonfio e asimmetrico”.

Dunque solo un risultato estetico sgradevole?
“In realtà un risultato estetico sgradevole può essere il minore dei mali, se si sono adoperate sostanze riassorbibili. In questo caso, infatti, basta lasciar passare un po’ di tempo e la situazione regredisce spontaneamente. Non così, invece, quando si è fatto uso ad esempio di silicone, che deve essere eliminato chirurgicamente con un intervento che di fatto spesso comporta l’asportazione di strie di muscoli o parti di mucosa.
Estetica a parte (ma si può dire a proposito di pratiche che hanno come unico scopo un miglioramento estetico?) la chirurgia plastica in versione casalinga costituisce un serio rischio per la salute. Il primo pericolo sono le infezioni, facile conseguenza di trattamenti che non impiegano strumenti sterili e che riguardano parti non perfettamente pulite. E poi c’è la possibilità di trombizzare i vasi sanguigni, cioè occluderli definitivamente iniettandovi dentro queste sostanze. In questo caso, la conseguenza è un ristagno della circolazione che determina un gonfiore tutt’altro che estetico”.
Insomma, meditate gente, meditate.

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