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Pelle secca: attenzione ai saponi aggressivi

26/11/2002

Spesso si crede che l’utilizzo di creme idratanti per il viso, mani e corpo possa combattere la secchezza della pelle. Non è così. L’azione aggressiva dei saponi che tolgono i grassi alla cute rischia di peggiorare la situazione di una pelle già a rischio per via degli agenti atmosferici come il freddo e il vento. I professionisti di Humanitas hanno illustrato le cause della pelle secca. Ma quali sono i rimedi? Come si possono evitare fastidiosi arrossamenti o lievi taglietti della cute? Ecco qualche consiglio.

Quali saponi si devono utilizzare?
In realtà non esistono saponi buoni o cattivi. E’ da considerare che lo scopo del sapone è quello di togliere i grassi o , come si dice in gergo dermatologico, di rimuovere lo sporco grasso. Purtroppo i saponi non distinguono lo sporco grasso dal grasso cutaneo ed eliminano entrambi. Quindi, quando viene l’inverno, è saggio sospendere l’uso del sapone o di altri detergenti. Il sapone va riservato alle ascelle, ai genitali e ai capelli. Se utilizziamo solo l’acqua per il lavaggio delle parti più esposte come viso, braccia e gambe, gran parte del problema della cute secca è risolto.
Se questo tipo di lavaggio senza sapone non soddisfa, si può ricorrere ad un disinfettante liquido. Spesso i dermatologi consigliano, al posto del sapone, di passare sulla pelle una spugnatura di un disinfettante disciolto nell’acqua che igienizzi la pelle, la renda pulita, ma non intacchi il patrimonio di grassi. Vanno evitati i disinfettanti alcoolici. Un esempio è il benzalconio Cloruro in soluzione acquosa che si può acquistare in farmacia.

E quali creme?
Dopo il lavaggio con acqua o con un disinfettante è consigliabile applicare una crema .
Siccome il problema è la cute secca, nella maggior parte delle persone è radicata la convinzione che sia opportuno l’utilizzo di una crema idratante. In realtà nella cute secca non manca l’acqua ma mancano i grassi pertanto non bisogna utilizzare creme idratanti ma creme emollienti. Queste creme consistono, secondo i principi dermatologici, in preparati arricchiti di grassi, i più simili a quelli della pelle, in grado di ripristinare le funzioni della cute. Le migliori creme emollienti hanno pochi componenti, cioè una formulazione semplice, e contengono grassi vegetali pregiati come il burro di Karitè o di avogado o olii vegetali raffinati come quello di germe di grano, di soia ecc. Le creme emollienti si utilizzano subito dopo il lavaggio applicandone una piccola quantità e massaggiando con cura per far evaporare l’acqua contenuta nella crema,. La creme per le mani si possono utilizzare anche più volte al giorno, ma è bene, anche in questo caso, adoperarne poca e massaggiare molto. Una quantità eccessiva non porta alcun vantaggio.

Le condizioni atmosferiche avverse peggiorano la situazione?
Freddo, umido e pioggia e vento possono indurre grosse irritazioni quando si è già in presenza di cute secca. Inoltre, ciò che è nocivo sono gli sbalzi di temperatura, soprattutto da un ambiente molto caldo. E’ buona norma fare abituare la pelle alla nuova temperatura. Coloro che si muovono per lavoro, passano molte ore all’aperto o, per il tipo di lavoro, devono utilizzare gli speciali sgrassanti per le mani, subiscono più danni e sono soggetto a problemi di cute secca.

Quali sono le conseguenze?
La cute secca è una manifestazione del tutto naturale nel periodo invernale. Diventa patologica quando si verificano arrossamenti, pruriti e bruciori. Le persone maggiormente a rischio sono i bambini e gli anziani. Nell’anziano la cute secca è la conseguenza della riduzione della produzione dei grassi, la riduzione dei vasi sanguigni e il minor lavoro degli enzimi che producono questi grassi. Ecco perché le persone avanti con l’età hanno la pelle secca. Solo in presenza di disturbi come prurito, screpolature e ragadi si può parlare di patologie vere e proprie. Il disturbo maggiore è spesso il prurito che spesso si accentua la notte impedendo il normale riposo.
Altre volte la cute secca alle mani con ragadi diventa invalidante perché qualsiasi cosi si tocchi provoca vivo dolore.

Come si può intervenire?
Sono numerose le serie di prodotti cosmetici dedicate al problema della pelle secca. A differenza degli Stati Uniti e in generale dei paesi di derivazione anglosassone, dove sono usati moltissimo i prodotti a base di vaselina (un idrocarburo derivato del petrolio), in Europa si preferisce utilizzare creme a base di grassi di origine vegetale perché considerati più fisiologici e più simili ai lipidi prodotti della pelle. In questi ultimi anni è sorta una forte polemica nei confronti della vaselina. La critica riguarda la questione che la vaselina non ha una determinazione chimica definita. Vengono chiamate “le vaseline” i residui delle lavorazioni del petrolio e secondo alcuni ricercatori potrebbero contenere residui tossici per la cute. C’è un movimento di corrente che vorrebbe eliminarla e sostituirla con prodotti di composizione chimica nota, non tossici e di grado alimentare come lo sono i polideceni.

Quali prodotti, per esempio?
Gli ologomeri dei polideceni sono i migliori candidati per sostituire la vaselina e anche qui in Humanitas stiamo allestendo nuove composizioni idratanti ed emollienti a base di polideceni. Siamo ancora nella fase formulativa ma i primi risultati sono incoraggianti. I polideceni sono a composizione nota non tossici tanto da essere permessi anche negli alimenti (come addensante nelle creme e nelle maionesi). Ciò può rappresentare un grande passo avanti rispetto ai prodotti a base di vaselina, utilizzata da sempre anche per i bassi costi.

A cura di Lucia Giaculli

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