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Il cambiamento climatico è un rischio per la salute?

03/06/2020

Sul cambiamento climatico si sta discutendo a lungo e da molto tempo, anche se negli ultimi anni i governi di tutto il mondo hanno iniziato ad affrontare con impegno e serietà questa emergenza.

Dal 1972 ogni 5 giugno si celebra la Giornata mondiale per l’ambiente, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Non solo: il 25 settembre 2015 i 193 paesi delle Nazioni Unite hanno articolato una lista di problematiche che mirano a essere risolte entro il 2030, molte delle quali dedicate alla salvaguardia della salute, dell’ambiente e del clima, tre temi strettamente legati.

Viene infatti da domandarsi se il cambiamento climatico possa avere effetti negativi anche per la salute.

Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Elena Azzolini, della Direzione Medico Sanitaria di Humanitas.

 

Il cambiamento climatico e gli effetti sulla salute

Gli effetti diretti dei cambiamenti climatici sulla nostra salute sono ormai ben documentati e certi, e gli esempi sono molti ed eterogenei.

Fenomeni quali terremoti, maremoti, uragani e incendi sono diventati più forti o numerosi a causa del cambiamento climatico: le tempeste e le alluvioni violente hanno causato e causano un numero drammatico di morti all’anno; a causa del caldo, aumenta le necessità di assistenza sanitaria delle persone più fragili, come anziani e bambini e di coloro che soffrono di malattie croniche.

Il rialzo della temperatura del pianeta provoca un aumento della mortalità cardiovascolare, respiratoria, cerebrovascolare, così come aumenta la probabilità di ricoveri per malattie coronariche.

Il cambiamento climatico, poi, ha effetti negativi sulla salute mentale, sullo stress e sulla diffusione di malattie infettive: prendiamo ad esempio la malaria, che negli ultimi anni si è diffusa perché sono aumentate le zone in cui la zanzara vettore può vivere e dunque infettare l’uomo.

Critici anche gli effetti del clima sull’alimentazione: caldo significa siccità, che obbliga popolazioni intere a spostarsi per sopravvivere. Di conseguenza, in diverse parti del mondo il cambiamento climatico provoca malnutrizione oltre a ripercussioni sull’agricoltura e sulla resa di alcune coltivazioni.

È molto importante capire che questa problematica riguarda tutti noi: sarebbe più facile pensare di essere lontani dai rischi e dalle zone pericolose, ma ormai sappiamo che non è così. Dobbiamo tutti fare la nostra parte, ad esempio evitando gli sprechi, favorendo le energie rinnovabili e una mobilità sostenibile, adottando comportamenti sicuri in caso di ondate di calore, per proteggere noi stessi e gli altri.

 

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