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Influenza A, è pandemia?

08/09/2009

Le informazioni sul virus possono sembrare spesso contraddittorie fra loro, tra appelli ad evitare l’allarmismo e contromisure in arrivo.

Il livello di allerta è stato portato a 6 dall’OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità, però il quadro clinico dell’influenza viene definito “leggero” nella stragrande maggioranza dei casi. Il problema sono, come nell’influenza stagionale, le possibili complicanze. Non deve, quindi, essere sottovalutata. Si raccomanda di stare tranquilli, ma, allo stesso tempo, si parla di possibile pandemia nel prossimo autunno, quando circoleranno anche i virus dell’influenza stagionale. In una nota del Ministero il Viceministro alla Salute Ferruccio Fazio dichiara che la diffusione del virus “è più lenta del previsto”, in ritardo di un mese rispetto alle proiezioni dell’Istituto Superiore di Sanità e che “la pandemia si conferma non grave, possiamo gestirla bene”.

Il picco è previsto fra il 18 dicembre e il 18 gennaio e dovrebbero risultare colpiti tra 1,5 e 3 milioni di italiani in 15 giorni. “Secondo le proiezioni dell’Istituto superiore di sanità – ha chiarito Fazio – potremmo porre termine alla pandemia entro l’aprile del 2010, portando avanti le misure che stiamo adottando”, cioè vaccinare il 40% della popolazione iniziando dal personale dei servizi essenziali (esempio, pompieri, addetti alla sanità) e le persone a rischio (esempio, donne in gravidanza, asmatici). La maggior parte della popolazione, però, non capisce se deve averne timore oppure no. Molte di queste affermazioni, infatti, sembrano in contraddizione tra loro. Ma non è così. Chiarisce l’argomento il dottor Michele Lagioia, Vicedirettore Sanitario di Humanitas. E il dottor Giuliano Rizzardini, Direttore U.O. Malattie Infettive – Ospedale Luigi Sacco di Milano consiglia come evitarla.

Dottor Lagioia, esiste oppure no il pericolo di pandemia in autunno?
“Scientificamente esiste, visto che per pandemia si intende una malattia infettiva che si diffonde ubiquitariamente sul pianeta così come sta accadendo per l’influenza AH1N1 (cosiddetta ‘suina’) indipendentemente dal numero di casi. Dobbiamo quindi averne paura? No e Sì. No, perché non determina clinicamente forme severe nella stragrande maggioranza dei soggetti che la contraggono, però il numero dei casi sin qui registrati e la dinamica della sua propagazione hanno fatto ritenere all’OMS che si tratti di un evento infettivo per il quale servono piani di gestione, intervento e vaccinazione adeguati ed efficaci. Il livello 6 è, quindi, un’allerta. E Sì, si deve temere, allo stesso tempo, perché una pandemia è tanto più grave quanto più si diffonde sul pianeta. Larga parte dei modelli matematici elaborati dai dati che abbiamo a disposizione sulla propagazione della pandemia, fanno ritenere che l’influenza ‘suina’ sia un virus più debole rispetto all’influenza stagionale, ma ben più capace di diffondersi.

Si pensi che una nota della casa Bianca ha stimato che 120 milioni di americani potranno essere contagiati (su circa 200 milioni). Se si riporta questo dato sulla popolazione di tutto il pianeta si ipotizzano miliardi di persone colpite. Se, inoltre, si pensa che la mortalità nei Paesi occidentali è dello 0,14% e dello 0,7% nei Paesi meno avanzati, le cifre potrebbero essere enormi. Per questo non c’è contraddizione nei termini utilizzati: è vero che è più leggera, ma è altrettanto vero che si diffonde molto di più. Un dato significativo, infine, è che la fascia più colpita è quella che va dai 2 ai 65 anni (mentre quella stagionale colpisce principalmente i neonati o bambini in età pre-scolare e gli over 65). Interessa, quindi, le persone ‘giovani’ con malattie croniche in atto (cardiopatici, diabetici, broncopneumopatici, eccetera). Si cercherà, quindi, di coprire queste persone con il piano vaccinale”.

Dottor Rizzardini, in caso di sospetto (febbre, tosse, mal di gola) si deve correre al Pronto Soccorso?
“In tutti i casi rivolgersi dapprima al medico di base. Solo qualora la sintomatologia sia molto impegnativa (gravi difficoltà a respirare, pressione arteriosa bassa, disturbi della coscienza) recarsi in Pronto Soccorso. La diagnosi specifica in genere viene fatta in laboratorio su tampone naso-faringeo. Nella fase attuale dell’epidemia valgono, però, i criteri clinici (ci si basa sulla rilevazione dei sintomi tipici dell’influenza: febbre disturbi respiratori, eccetera)”.

Ha qualche consiglio per evitare di infettarsi come limitare i viaggi in paesi a rischio, lavarsi mani o altro?
“I consigli per tenersi lontano dall’infezione sono di evitare luoghi affollati per quanto possibile e manifestazioni di massa e lavarsi regolarmente e frequentemente le mani. Non vi sono, invece, limitazioni sui viaggi”.

Se è sotto controllo e si cura con gli antivirali, perché qualcuno ne muore?
“La mortalità è comunque sovrapponibile se non lievemente inferiore a quella dell’influenza stagionale classica. I soggetti che appaiono più a rischio sono i pazienti con patologie cardio-polmonari croniche, soprattutto asmatici, obesi e donne in gravidanza”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

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