I condilomi genitali – o verruche genitali – rappresentano la più comune malattia sessualmente trasmissibile nella popolazione maschile di età compresa tra i 15 e i 40 anni.
Anche se si credeva che potesse colpire solo le femmine, l’infezione genitale da Papilloma Virus Umano (HPV) non fa distinzioni di genere, ma colpisce l’intera popolazione sessualmente attiva.
Secondo studi recenti, il 95% della popolazione occidentale risulta portatore sano del virus, ma solo il 30% di questi sviluppa un quadro clinicamente visibile. Per tale motivo, risulta estremamente difficile riuscire a risalire all’esatto momento in cui si è stati contagiati.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Salvatore Rini, dermatologo di Humanitas San Pio X.
Cosa sono i condilomi?
I condilomi sono escrescenze di piccole dimensioni e dall’aspetto piatto o simile a una “cresta di gallo” che nei maschi tendono a svilupparsi sull’area genitale esterna, come pube, glande, pene e testicoli, oltre che nella zona perianale e, più raramente, possono svilupparsi anche nelle mucose della bocca della gola, in corrispondenza dell’oro-faringe, del retto e dell’uretra.
La condilomatosi, termine utilizzato per descrivere questa malattia trasmessa sessualmente, è causata nel 90% dal genotipo HPV 6 e 11.
Seppur appartenenti alla stessa famiglia dei genotipi responsabili del cancro della cervice uterina, questi non sono implicati nell’insorgenza di questa specifica neoplasia. Tuttavia, essi si associano ad altri tumori cutanei quali il carcinoma dei genitali esterni (pene, scroto, vulva) e nelle altre sedi di contagio (orofaringe, lingua, ano e uretra). È doveroso sottolineare che questa temibile complicanza è poco frequente e di norma colpisce soggetti defedati, dove il sistema immunitario risulta compromesso.
Il contagio avviene principalmente attraverso rapporti sessuali non protetti, sia con partner occasionali sia all’interno di relazioni stabili.
Dopo quanto tempo dal contagio appaiono i condilomi?
La condilomatosi tende a comparire circa quattro settimane dopo il contagio con il Papilloma Virus Umano (HPV), anche se, come abbiamo detto, questa si tratta di una stima un po’ superata. L’infezione può avvenire attraverso diverse modalità di trasmissione, tra cui:
- rapporti sessuali sia penetrativi che oro-genitali o oro-anali con partner infetti.
- Contatto diretto tra mucose o pelle dell’area ano-genitale con una persona contagiata.
- Condivisione di oggetti personali come biancheria intima o asciugamani.
- Uso di sex toys contaminati.
La presenza dei condilomi, è di norma asintomatica, ma possono causare lieve prurito e piccoli sanguinamenti.
Come prevenire l’infezione da HPV?
La vaccinazione contro l’HPV è il metodo più efficace per proteggersi dall’infezione da Papilloma Virus umano ed è consigliata tra gli 11 e i 24 anni.
L’uso corretto del preservativo è altrettanto importante e deve essere indossato dall’inizio fino alla fine di ogni rapporto sessuale.
Infine, tra le altre misure di prevenzione è importante evitare lo scambio di biancheria intima e asciugamani, oltre naturalmente al sottoporsi a controlli periodici dall’andrologo/ginecologo.
Come trattare l’infezione da HPV?
Esistono diversi approcci al trattamento dei condilomi.
Una prima linea è rappresentata dall’uso di prodotti topici, che può trovare impiego nelle verruche di piccole dimensioni.
Un altro approccio è rappresentato dalla crioterapia, basata sulla criolisi data dall’azoto liquido, molecola che si trova a una temperatura di -196 °C. Per questa tipologia di trattamento, sono spesso necessarie più sedute.
Una delle metodiche emergenti e innovative è rappresentata dalla laserterapia, nello specifico del Laser CO2, estremamente efficace, da effettuare dal dermatologo.
Nelle forme cliniche più impegnative, invece, si può ricorre all’impiego di farmaci topici immunostimolanti, prescritti esclusivamente sotto supervisione del dermatologo.
Nonostante ciò, i condilomi possono recidivare o comparire nelle zone limitrofe a quelle trattate, in particolari nei primi mesi di malattia. Questo andamento clinico non è indipendente dalla corretta esecuzione delle procedure terapeutico ed è dovuto alla natura infettiva di questa dermatosi. Ecco perché il paziente necessita di essere seguito nel tempo.
