Ormai è un fatto certo, certificato e testimoniato da numerose pubblicazioni scientifiche: l’attività fisica fa bene al cuore e ai polmoni. E fa bene soprattutto a quelle persone che hanno subito determinate patologie: ad esempio infarto miocardico e malattie che coinvolgono l’apparato respiratorio, perché cuore e polmoni lavorano in stretta correlazione.
L’attività fisica svolta al fine di salvaguardare il sistema cardiovascolare e polmonare può essere definita come fitness cardiorespiratorio.
Per coloro che hanno subito patologie di diversa natura a livello cardiaco e polmonare viene consigliata una prevenzione di tipo secondario, cioè un tipo di esercizio fisico che, associato alla terapia medica, riduca il rischio di ricadute; tale attività fisica deve però essere fatta su consiglio medico.
Corsa, ciclismo, nuoto, walking. Ma anche canottaggio e sci nordico. Le specialità allenanti il cuore e i polmoni sono diverse, purché l’esercizio fisico sia di tipo sottomassimale, cioè che non vengano superate 50-60% delle proprie capacità allenanti. Deve essere un allenamento di tipo preventivo: mezz’ora di corsa o di bicicletta, utilizzando il cardiofrequenzimetro per monitorare le pulsazioni. Logicamente chi si allena deve aver avuto delle indicazioni mediche sui valori di frequenza cardiaca da mantenere durante l’allenamento.
Con il fitness cardiovascolare si vuole combattere la sedentarietà e tutti quei rischi che ne derivano: colesterolo alto, cattive abitudini alimentari. Più in generale, un cattivo stile di vita. Se da una parte i programmi di riabilitazione cardiovascolare sono impostati sull’attività fisica, è ormai notorio che un corretto stile di vita migliora la qualità della stessa e previene l’insorgenza di malattie cardiache: le persone si ammalano meno o, se dovesse succedere, più tardi di molti anni rispetto alle previsioni. Ma quando fare attività fisica se il tempo è tiranno, se i ritmi di lavoro, purtroppo, non lo concedono? Sarebbe opportuno fare attività fisica un’ora al giorno per tre, quattro volte la settimana; ma per chi non potesse farlo consiglio di ‘usare le gambe’, muoversi il più possibile. Quindi non utilizzare l’ascensore, trovare piccoli escamotage per non rimanere troppo tempo sulla sedia dell’ufficio. Oppure, per chi utilizza i mezzi pubblici scendere la fermata prima di quella prevista e raggiungere il posto di lavoro a piedi.
A cura della Redazione
