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“Il sale iodato è amico della tiroide”, vero o falso?

03/03/2016

Si pensa che sia meglio usare il sale iodato in cucina perché fa bene alla tiroide. Vero o falso? L’abbiamo chiesto al professor Andrea Lania, responsabile dell’Unità Operativa di Endocrinologia dell’Ospedale Humanitas e docente di Endocrinologia presso Humanitas University.

Vero. Lo iodio è tra i dieci micronutrienti fondamentali per mantenere un buono stato di salute oltre ad essere essenziale per il corretto funzionamento della tiroide. Questo perchè lo iodio rappresenta il principale costituente degli ormoni prodotti dalla tiroide. La principale fonte di iodio è l’alimentazione che però non riesce ad apportare una sufficiente quantità di iodio in aree di carenza iodica. Per questo motivo è necessario provvedere ad una integrazione mediante il consumo di sale iodato in modiche quantità per evitare ricadute sulla pressione arteriosa – spiega il professor Andrea Lania, responsabile dell’Unità Operativa di Endocrinologia dell’Ospedale Humanitas e docente di Endocrinologia presso Humanitas University. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, il fabbisogno quotidiano di iodio per un adulto è di 150 microgrammi, ma nel caso di neonati e bambini e di donne in gravidanza l’introito deve aumentare fino a 200-250 mg. Nelle donne in gravidanza il fabbisogno di iodio aumenta sia per sopperire a una maggiore perdita di questo micronutriente con le urine sia per fornire al feto lo iodio necessario per il suo sviluppo. In questi casi però può rendersi necessario l’utilizzo, oltre al sale iodato, anche di integratori specifici.

 

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