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Ictus, avere un figlio a partire dai 40 anni aumenta il rischio?

24/02/2016

Portare avanti una gravidanza a partire dai 40 anni potrebbe aumentare il rischio di ictus e infarto per la mamma dopo il parto. L’indicazione arriva da una ricerca presentata all’International Stroke Conference 2016 dell’American Stroke Association a Los Angeles, Stati Uniti.

Lo studio ha coinvolto 72.221 donne fra 50 e 79 anni di età. Di queste 3306 hanno riferito di avere avuto un figlio dopo i 40 anni. Confrontando i tassi di ictus, infarto e mortalità per cause cardiovascolari nei 12 anni successivi il parto, in associazione all’età in cui le donne erano diventate mamme, i ricercatori hanno visto che alle gravidanze over 40 era associato un rischio lievemente maggiore di ictus sia ischemico, quello più frequente (da 2,4% a 3,8%), che emorragico (da 0,5% a 1%).

(Per approfondire leggi qui: Ictus, anche delle semplici vertigini possono far scattare un allarme)

Più alti anche il rischio di infarto (da 2,5% a 3%) e di mortalità per cause cardiovascolari (da 2,3% a 3,9%). Cifre non troppo elevate ma comunque significative – dicono i ricercatori – dal momento che molte donne tendono ormai a posticipare la gravidanza dopo i 40 anni.

Gravidanza tardiva può essere accompagnata da complicanze

Controllando i dati alla luce dei noti fattori di rischio cardiovascolare come ipertensione, diabete e ipercolesterolemia, i ricercatori hanno visto come questi fattori spiegassero buona parte dell’aumento di rischio ma non direttamente l’associazione tra gravidanze in tarda età e ictus emorragico. Pertanto sono necessari ulteriori approfondimenti.

In ogni caso, concludono gli autori dello studio, una gravidanza in età matura è spesso accompagnata da complicanze che possono però perdurare negli anni a seguire.

(Per approfondire leggi qui: Ictus, il 70% dei giovani adulti ignora i sintomi. Come riconoscerlo?)

«Si può pensare ad esempio a un’alterazione del ciclo ormonale o ad un aumento della pressione arteriosa in gravidanza che potrebbero dar vita a problematiche di vario genere per la salute della donna. Ovvero si può ipotizzare un effetto dell’assunzione più prolungata di contraccettivi orali che espone a un maggior rischio di ictus soprattutto durante l’assunzione», dice la dottoressa Simona Marcheselli, responsabile dell’Unità operativa di Neurologia d’urgenza e Stroke Unit dell’ospedale Humanitas.

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