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Diabete

“Diabete, il caldo può “falsare” la misurazione della glicemia”, vero o falso?

11/07/2017

La gestione del diabete può subire qualche alterazione a causa del caldo, come credono alcuni diabetici per i quali la misurazione della glicemia è influenzata dalle temperature più calde dell’estate. Vero o falso? Rispondono i professionisti di Humanitas.

Vero. La misurazione della glicemia è una componente fondamentale nella gestione della terapia diabetica – spiega l’esperto. – Il caldo però può alterare la attendibilità dei dispositivi per il monitoraggio glicemico, sia quelli di tipo tradizionale che usano la puntura sul dito e le striscette reattive, sia quelli più moderni per il monitoraggio in continuo o transdermico come il “Flash”, ovvero un cerotto indossato sul corpo che contiene un sensore di glucosio di dimensioni ridotte, non più grande di una moneta, indossato sulla pelle per 14 giorni e collegato in modalità wireless con un lettore touchscreen. Ottenere un adeguato monitoraggio glicemico, senza “false” misurazioni dovute al caldo, può non essere un problema per i soggetti affetti da diabete anche al mare o durante i viaggi in estate se si presta attenzione a:
1. strisce reattive: evitare di tenerle a temperature elevate, se si vuole avere una misurazione corretta della glicemia. È raccomandabile invece conservarle a temperatura ambiente costante, evitando però caldo e umidità eccessive
2. cerotto per la misurazione della glicemia: con il caldo potrebbe staccarsi. In questo caso può aiutare portarsi in viaggio o in vacanza un backup del proprio sistema di monitoraggio glicemico
3. insulina: come tutti i farmaci iniettabili, l’insulina deve essere conservata a temperature adeguate. Durante i viaggi in estate o in spiaggia può essere un valido aiuto dotarsi di una borsa termica per conservare l’insulina già in uso a una temperatura adeguata, mentre l’insulina di riserva deve essere conservata a temperature inferiori tra 14-16 gradi in una piccola borsa frigo.

Infine, è importante ricordarsi di avere il “passaporto” per farmaci, insulina e dispositivi per la misurazione della glicemia, ovvero la certificazione del diabetologo che ne attesti “l’uso personale” e quindi la necessità per il paziente di tenerli con sé soprattutto nei lunghi viaggi in aereo o traghetto. Tale certificazione deve essere esibita ogni qualvolta è necessario sottoporsi a controlli di sicurezza, come negli aeroporti.

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