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Endocrinologia

Linfonodi, cosa sono e perché possono ingrossarsi?

07/11/2017

Il sangue non è l’unico fluido che scorre da capo a piedi attraverso una fitta rete di vasi. Nel corpo umano si articola anche il sistema linfatico, formato da capillari, vasi linfatici e dai linfonodi. Questi ultimi organelli sono molto importanti per le diagnosi tumorali e di infezioni di natura batterica o virale. In che modo sono coinvolti? Ne parliamo con la dottoressa Barbara Sarina, ematologa di Humanitas.

Il sistema linfatico

Il sistema linfatico è parte integrante del sistema immunitario. I canali che lo compongono trasportano la linfa, un fluido acquoso che contiene i globuli bianchi, cellule di difesa dell’organismo. Il sistema linfatico drena la linfa da tutti i tessuti, dove occupa gli interstizi tra le cellule, e si riempie del materiale di scarto del loro metabolismo, a cominciare dall’anidride carbonica. Le sostanze di scarto sono diverse a seconda del tessuto da cui provengono.

I linfonodi

Il percorso del sistema linfatico è caratterizzato da alcuni snodi. Qui ci sono i linfonodi, circa 600 in tutto il corpo e spesso raggruppati tra loro ad esempio nella zona inguinale o vicino le ascelle; a volte sono posizionati molto in profondità. Il ruolo dei linfonodi, chiamati anche ghiandole linfatiche, è rilevante per la funzione immunitaria.

Ognuno di questi piccoli organi tondeggianti accoglie la linfa proveniente dai tessuti che può contenere anche agenti patogeni. Questi vengono riconosciuti e contrastati dalle cellule del sistema immunitario, in particolare i linfociti, che sono una sottopopolazione dei globuli bianchi. Dai linfonodi, poi, queste cellule ritornano nel sangue e raggiungono i tessuti.

I linfonodi “ingrossati” (linfoadenomegalia)

Le dimensioni di questi organi possono modificarsi: «I linfonodi possono aumentare di volume nel corso di numerose patologie. Le principali cause – ricorda la dottoressa Sarina – sono:

  • Infezioni e/o stati infiammatori acuti/cronici. Ad esempio in corso di tonsillite batterica è possibile osservare un ingrandimento dei linfonodi del collo, come anche nel corso di alcune virosi, ad esempio un’infezione da Citomegalovirus o da virus di Epstein Barr;
  • Patologie linfoproliferative;
  • Localizzazione secondaria di malattie tumorali».

All’aumento di volume dei linfonodi si possono associare anche altri sintomi a seconda della sede e della condizione che l’ha causato: «In caso di tonsillite, ad esempio, oltre al rigonfiamento dei linfonodi del collo si possono manifestare anche mal di gola e febbre alta».

(Per approfondire leggi qui: )

L’ingrossamento dei linfonodi può essere doloroso? «Talvolta sì, in particolare se l’ingrandimento è legato a cause infettive – risponde la specialista. A volte si può avvertire dolore perché il linfonodo aumentato di volume può comprimere alcune radici nervose».

Come ci si può accorgere dell’aumento di volume?

«Ovviamente dipende dalla sede. Se è presente un aumento dei linfonodi del collo lo si può vedere banalmente allo specchio o accorgersene durante le quotidiane cure igieniche. L’aumento di volume in altre sedi, come nel caso dei linfonodi ascellari o inguinali, è meno visibile. In caso di aumento di grandezza di un linfonodo o di più linfonodi è sempre bene eseguire un controllo medico; sarà poi il medico che valuterà se è necessario procedere con ulteriori indagini», conclude la dottoressa Sarina.

 

 

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