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Dermatologia

Allergie cutanee e dermatiti, a quali rischi andiamo incontro quotidianamente?

03/12/2018

Le allergie cutanee sono in marcato aumento: stime francesi dell’Osservatorio permanente delle allergie, valutano a 17.500 il numero dei nuovi casi ogni anno. Spesso l’allergia cutanea degenera in una dermatite, caratterizzata da pelle arrossata, irritazione, pruriti e gonfiore. Questa un’infiammazione della pelle può però avere diverse cause scatenanti, anche se le cause più comuni hanno una origine irritativa o allergica e corrispondono spesso a una reazione verso fattori esterni. Nei casi più gravi la pelle arriva addirittura alla desquamazione, formando vesciche e croste. Ne abbiamo parlato con il professor Antonio Costanzoresponsabile dell’Unità Operativa di Dermatologia di Humanitas

 

Sai a quali rischi vai incontro quotidianamente?

“Le sostanze potenzialmente allergizzanti sono infinite – ha spiegato lo specialista, rimarcando che ogni giorno, nel quotidiano, entriamo in contatto con migliaia di potenziali allergeni -. Inoltre, non è solo la singola sostanza “allergizzante” che provoca la reazione, ma dipende anche dalla predisposizione del sistema immunitario di chi ne viene in contatto. Di conseguenza, anche una sostanza teoricamente non “allergizzante” lo diventa, se l’ospite è predisposto a sviluppare verso di essa un’allergia”.

Dal sapone per lavarci ai tessuti degli abiti che indossiamo, fino ai diversi oggetti che maneggiamo: “Sia i cosmetici che i detersivi che alcuni tessuti possono contenere sostanze allergizzanti o irritanti – ha proseguito Costanzo -. I detergenti con cui si fa il bucato, per esempio, possono indurre sensibilizzazione perché permangono nel tessuto e vengono rilasciati sulla pelle quando si indossa l’indumento”, ha spiegato il professore. “In particolare, sono soprattutto i capi sintetici, quelli a cui prestare più attenzione, ma anche i coloranti utilizzati per colorare le fibre naturali possono rilasciare sostanze allergizzanti. Nei cosmetici, invece, attenzione a parabeni, conservanti, coloranti e tensioattivi di sintesi, oltre che naturalmente il nichel”.

 

Allergen free: c’è da fidarsi?

In molti prodotti, le aziende segnalano sulle etichette e sulle confezioni la dicitura “Dermatologicamente Testato” o “Privo di allergeni”. Ma sono veramente affidabili? Secondo Costanzo la definizione ‘privo di allergeni’ non è molto corretta: “Sarebbe meglio dire privo dei principali allergeni”, perché come detto anche prima, molte reazioni dipendono anche dalle sensibilità individuali”. Questo vale anche per il ‘dermatologicamente testato’: non è detto che un soggetto non sia allergico ad una sostanza contenuta in quel prodotto.

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