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Chirurgia e anestesia

Chirurgia plastica, l’importanza di una vita sana dopo l’intervento

03/08/2018

Dopo un intervento chirurgico la sensazione psicologica più comune è sollievo. Soprattutto quando il ritocco è stato tanto a lungo pensato e desiderato, i pazienti riferiscono di sentirsi finalmente se stessi, felici nel proprio corpo come spesso non era mai capitato prima. Affinché questo accada però, è fondamentale che l’intervento sia stato eseguito bene, nel rispetto di quanto condiviso con il paziente e in un’ottica di naturalezza e armonia. Si apre a quel punto una seconda ma non meno importante fase: quella della convalescenza. Vediamo insieme al professor Marco Klinger, Responsabile di Chirurgia Plastica in Humanitas quali sono le regole da seguire per viverla al meglio e in sicurezza.

 

Come massimizzare i risultati ed evitare le complicanze

“Da un punto di vista medico, la convalescenza è un momento da seguire con attenzione, per evitare complicanze e se possibile per massimizzare i risultati – ha spiegato lo specialista -. Ne è un esempio la raccomandazione, ai pazienti sottoposti a lipoaspirazione, di eseguire massaggi per rendere i contorni del corpo ancora più simmetrici e omogenei”. Da un punto di vista psicologico poi, la convalescenza è un momento prezioso per fare il punto sul proprio stile di vita e nel caso di pazienti pigri o poco attenti all’alimentazione, assumere abitudini positive da portare avanti anche in futuro. Soprattutto negli interventi di rimodellamento (come addominoplastica e lipoaspirazione), il medico inizia a condividere con i pazienti l’importanza di una vita sana e attiva fin dai primi incontri, quando l’intervento non è ancora deciso: “Non ha senso infatti eliminare dall’addome di una donna  i tessuti e il grasso in eccesso, se poi la paziente non si impegna per il futuro a evitare di ingrassare o di ingrassare e dimagrire a fasi alterne”, sottolinea il prof. Klinger.

 

Fondamentale l’impegno del paziente

“In genere chiarisco subito che il successo dell’intervento non dipende solo da me – ha precisato il professore -, ma anche dall’impegno del paziente subito dopo la chirurgia e negli anni a venire. Senza il giusto movimento e i nutrienti fondamentali, i tessuti invecchieranno comunque prima e perderanno tono ed elasticità. È dunque importante suscitare nel paziente un impegno attivo e trovo che anche in questo consista l’essere medico, prima che chirurgo e prima ancora che chirurgo plastico”. Le raccomandazioni del medico sono più nel segno della “filosofia”, che in quello delle indicazioni precise, che devono invece essere fornite dai professionisti della nutrizione e dell’allenamento. E’ importante che il paziente segua un’alimentazione varia ed equilibrata, preferendo frutta e verdura di stagione ed evitando di mangiare a tal punto da essere completamente sazi.

“Penso non vada poi trascurato l’aspetto “soddisfazione” – ha però aggiunto Klinger -: sì quindi a qualche sgarro, purché non sia quotidiano, e soprattutto sì ai piccoli piaceri di ogni giorno, dal tempo da dedicare alle relazioni più importanti e positive, alla giusta quantità di sonno e relax. Infine, non può mancare l’attività fisica. Ai miei pazienti raccomando di muoversi: il più possibile e sempre evitando il fanatismo, che è dannoso in tutti gli ambiti. Per chi non lo ha mai fatto, iniziare una pratica sportiva può essere faticoso, ma ci si può affidare ai consigli degli specialisti e trovare così la giusta chiave motivazionale”.

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