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Apparato respiratorio

Fumo, la prima sigaretta si accende attorno ai 10 anni, uno su 5 continua

28/05/2019

La prima sigaretta arriva intorno ai 10 anni e poi una tira l’altra fino a che il fumo diventa abitudine per un ragazzo su cinque fra i 13 e i 15 anni. L’unica possibilità di tradire le sigarette è data da quelle elettroniche, scelte dal 18% dei giovanissimi. Sono alcuni dei dati italiani raccolti nell’ambito del sistema di Sorveglianza Global Youth Tobacco Survey (Gyts), un’indagine che coinvolge 180 Paesi sull’uso del tabacco fra i giovani, promossa dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità e che si svolge ogni 4 anni. Ne abbiamo parlato con Giulia Veronesi, chirurgo toracico di Humanitas.

 

Sigarette tra i giovani: un trend in ascesa

Realizzata nell’anno scolastico 2017-2018 e presentata nel workshop organizzato dal Ministero della Salute, l’indagine ha coinvolto 33 scuole secondarie di primo grado e 33 scuole secondarie di secondo grado, per un totale di quasi 1.700 studenti. Da sottolineare che l’incontro con le sigarette avviene sempre prima, già a 10 anni; una precocità che getta le basi per avere poi, nella fascia adolescenziale, un ragazzo italiano su cinque fumatore. Ambito in cui si va oltre la parità, in Italia le ragazze sono fumatrici abituali di sigaretta tradizionale nel 24% dei casi contro il 16% dei coetanei maschi, mentre per quanto riguarda la sigaretta elettronica sono i ragazzi ad usarla abitualmente di più (22% contro 13%). I dati mostrano, inoltre, che in soli 4 anni la diffusione della e-cig è ormai paragonabile a quella della sigaretta tradizionale: i fumatori abituali sono più che raddoppiati (attestandosi ora al 18%) mentre i consumatori occasionali sono aumentati del 60% (ora sono il 44%). Quanto all’idea di smettere, è alta la percezione dei ragazzi di poter abbandonare le sigarette quando vogliono (81%), tuttavia poco più della metà ha tentato realmente di farlo negli ultimi 12 mesi e solo 1 su 2 ha ricevuto un aiuto per riuscirci.

Fumo, gli stimoli e l’accesso facile

A preoccupare è anche il facile accesso all’acquisto di sigarette nelle tabaccherie malgrado l’inasprimento della normativa, che prevede il ritiro della licenza del gestore nel caso di vendita a minori: il 20% dei ragazzi riferisce di acquistare sigarette nelle tabaccherie e ben il 68% di questi afferma che nessuno gli ha rifiutato la vendita a causa della minore età. Quanto all’e-cig, 8 ragazzi su 10 la ottengono da un amico. Tra chi tenta invece l’acquisto da un rivenditore, il 76% non ha ricevuto il rifiuto di vendita per minore età, previsto anche per le e-cig. Dati molto preoccupanti, questi, che sono la conseguenza della totale disattenzione che c’è rispetto all’età evolutiva, specie in un’istituzione, la scuola, che deve essere luogo di formazione dei giovani. Un ragazzo su due ha riferito di essere stato esposto al fumo passivo in casa e di non percepire la scuola come luogo precluso alle sigarette. Malgrado la normativa, infatti, rimangono ancora troppo alti i valori del non rispetto del divieto di fumo ma si riduce la percentuale di insegnanti che fumano all’interno della scuola passando dal 44% del 2010 al 14% del 2018, così come quella degli studenti che scende da 56% del 2010 al 29% del 2018. Sulla causa che spinge i giovani ad accendere la prima sigaretta e proseguire, secondo alcuni studiosi è la solitudine a giocare un ruolo determinante, solitudine cui serve uno riempitivo consolatorio. Da non sottovalutare nemmeno la diffusione della sigaretta elettronica; gioca certo l’effetto moda e si tratta di sigarette mascherate, dannose esattamente come quelle tradizionali.

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