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Prima del Coronavirus: le pandemie che hanno sconvolto il mondo fino all’Ottocento

29/10/2020

Si definisce pandemia una malattia che si trasmette da uomo a uomo e che si diffonde in tutti i Paesi del mondo

Nel corso della nostra storia, più e meno recente, sono state molte le epidemie e le pandemie che hanno riguardato il nostro pianeta. L’emergenza di COVID-19 è stata “solo” l’ultima di queste.

La “prima” peste

Una delle prime pesti che la storia ricorda avvenne sotto l’impero di Giustiniano, e iniziò intorno al 541-542 d.C.. Si presentò a ondate, più o meno violente, fino al 750 d.C., quando venne debellata definitivamente.

La peste è una malattia infettiva di origine batterica, causata da Yersinia pestis., un bacillo che ha sempre prolificato grazie alle pulci presenti sui ratti. Ne esistono principalmente tre tipi: la peste bubbonica, causata dall’introduzione del bacillo Yersinia pestis nell’organismo umano attraverso il morso di una pulce infetta, focalizzandosi nei linfonodi; la peste setticemica, che avviene quando il bacillo si espande dai linfonodi a tutto l’organismo; e la peste polmonare, localizzata principalmente nell’apparato respiratorio e trasmessa per via aerea.

L’epidemia, ai tempi di Giustiniano, si diffuse molto velocemente, e decimò la popolazione di Costantinopoli. Si calcola che, degli 800000 abitanti, circa il 40% morì a causa della peste. Contando l’intero impero di Giustiniano, si contarono oltre 4 milioni morti. 

La “Morte Nera”: la peste del 1346

Il Medioevo è stato teatro di un’altra ondata di peste, che si diffuse tra il 1346 e il 1953. Soprannominata la “Morte Nera” (probabilmente per il fatto che la malattia si manifestava con la necrosi delle estremità degli arti superiori e inferiori degli affetti, che diventavano nere), ha riguardato l’intero pianeta, decimando più di un terzo della popolazione mondiale.

La peste si diffuse con estrema velocità grazie al fatto che viaggiava soprattutto grazie al commercio marittimo, che in quegli anni cominciava a essere florido. 

Il termine “quarantena”, tra l’altro, nasce proprio in questo periodo: erano necessari 40 giorni perché la malattia si manifestasse nell’individuo contagiato.

Il vaiolo

Il vaiolo è causato dalle infezioni da poxvirus, provocate da virus che appartengono alla famiglia Poxiviridae e che sono presenti in tutto il mondo. L’infezione si manifesta attraverso lesioni cutanee, rash disseminati, noduli cutanei ed è estremamente contagiosa.

Il vaiolo è stata la causa della morte di circa il 20% della popolazione ateniese nel 430 a.C., come testimonia lo storico Tucidide, ed ebbe forse la più famosa recrudescenza nel 1600, durante la conquista delle Americhe, andando a colpire duramente le popolazioni del Nuovo Mondo a causa delle loro difese immunitarie, non preparate. 

A oggi, il vaiolo è una malattia debellata, grazie al vaccino elaborato inizialmente da Lady Mary Montagu e poi scoperto dallo scienziato Jenner. Dal 1980 l’Organizzazione Mondiale della Sanità la considera eradicata.

La peste del 1800

A fine 1800 torna la peste, nella sua forma bubbonica. 

L’epidemia ha avuto origine in Cina, a fine intorno al 1855, spostandosi poi a Hong Kong, Mumbai e, in breve tempo, raggiunse tutti i continenti, grazie agli spostamenti delle truppe. Si stima che tra il 1898 e il 1918 morirono di peste circa 12,5 milioni di indiani. 

Nel 1894 il medico svizzero Alexandre Yersin isolò il batterio della peste (al quale diede il nome) e capì, tra le altre, cose, la correlazione esistente tra peste e roditori. 

Per il resto del XX secolo i focolai della malattia ebbero tassi di mortalità inferiori alle precedenti epidemie, grazie all’introduzione di misure di sanità pubblica e degli antibiotici.

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