Spesso nei bagni di un qualsiasi esercizio pubblico, si trova l’asciugatore con il getto d’aria: questo strumento permette di asciugare le mani con un potente getto d’aria, fredda o calda, in modo da non toccare altre superfici e scongiurare, quindi, il rischio di incappare in germi e batteri.
Ma questi strumenti sono davvero i più igienici? Ne abbiamo parlato con il dottor Michele Lagioia, Direttore Medico Sanitario di Humanitas.
FALSO
Il Journal of Hospital Infection ha pubblicato una ricerca relativa alla diffusione batterica nei bagni di tre ospedali in Italia, in Francia e nel Regno Unito. I ricercatori hanno concluso che, in realtà, gli asciugamani a getto d’aria diffondono più batteri e virus rispetto agli asciugamani di carta usa e getta; lo stesso discorso riguarda anche gli apparecchi che si azionano attraverso cellule fotoelettriche, cosa che ha sfatato il mito secondo il quale la diffusione dei germi sarebbe imputabile al tocco dell’apparecchio per accenderlo.
La motivazione è un’altra: le persone, dopo essere andate in bagno, spesso non si lavano le mani nella maniera corretta. Quando quindi si asciugano sotto al getto d’aria, i germi presenti sulle mani si disperdono nell’aria e si depositano sulle superfici intorno, creando un effetto “aerosol” che contamina tutto: asciugatori, lavandini, pavimenti.
La temperatura dell’aria dell’asciugatore, poi, fa un’altra importante differenza. Il getto d’aria fredda pare avere una contaminazione di oltre 60 volte maggiore rispetto a quelli che utilizzano aria calda, e questa contaminazione rimane in circolo per molto più tempo. Questo succede perché gli asciugatori a getto freddo rimuovono l’acqua presente sulle mani disperdendola verso l’alto e lateralmente; quelli ad aria calda, invece, provocano un movimento verso il basso, spostando quindi i germi verso il pavimento.
Utilizzare gli asciugamani di carta monouso è, quindi, una soluzione molto più sicura a livello di contaminazione batterica: queste trasmettono virus circa 1.300 volte in meno rispetto agli essiccatori, anche perché provocano pochissimo movimento d’aria.