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Tumore al seno, il rischio diminuisce assumendo basse dosi di acido acetilsalicilico?

06/06/2017

Un nuovo studio ha associato l’assunzione regolare di acido acetilsalicilico alla riduzione del rischio oncologico. In questo caso i ricercatori del Cancer Prevention Institute of California (USA) hanno suggerito un legame tra assunzione di basse dosi di acido acetilsalicilico e diminuzione del rischio di tumore al seno. Ne parliamo con il dottor Andrea Sagona, chirurgo senologo di Humanitas Cancer Center.

All’assunzione di acido acetilsalicilico a basse dosi (81 mg) almeno tre volte a settimana è stata associata una diminuzione del rischio generale di tumore alla mammella del 16% e del 20% per il tumore al seno positivo per i recettori di estrogeni e/o progesterone HER2 negativo, il sottotipo più comune di questa neoplasia.

(Per approfondire leggi qui: Tumore seno, con una dieta pro-infiammatoria da giovani sale il rischio?)

Il motivo per cui questo farmaco potrebbe sortire questo effetto non è però ancora del tutto chiaro: «Come hanno dimostrato altri studi, probabilmente l’acido acetilsalicilico agisce  a livello della infiammazione locale che sembra favorire la progressione neoplastica; altro meccanismo potrebbe essere quello di un’azione inibitoria sull’enzima aromatasi coinvolto nella sintesi degli ormoni, lo stesso bersaglio per i farmaci utilizzati nella terapia del tumore alla mammella».

I risultati dello studio

I dati analizzati sono stati recuperati dal California’s Teacher’s Study e si riferiscono a poco più di 57 mila donne. Nel 1995-96, tramite un questionario, i ricercatori avevano acquisito informazioni sulla loro storia familiare di tumore, su dieta, attività fisica, consumo di alcol e storia riproduttiva. La ricerca è stata pubblicata su Breast Cancer Research.

Le caratteristiche della popolazione di riferimento rappresentano delle limitazioni alla portata dei risultati dello studio: «Si è evidenziata un’incidenza più alta di tumore alla mammella rispetto alla popolazione generale californiana. Questo probabilmente per la maggiore esposizione, in questo sottogruppo di popolazione, a fattori di rischio come l’obesità, il ricorso alla terapia ormonale sostitutiva, il consumo di alcol o per il diverso profilo riproduttivo, avendo partorito ad età più avanzate».

Da altre ricerche dati contrastanti

«I dati, comunque, restano validi in generale ed indicano che l’assunzione di basse dosi di acido acetilsalicilico potrebbe ridurre il rischio di un tipo particolare di neoplasia mammaria, cioè quella più diffusa, che risponde al trattamento antiormonale. Lo stesso effetto non è stato infine riscontrato per altre tipologie di tumore mammario (ad esempio quello che non esprime i recettori per gli estrogeni ed il progesterone) né per la assunzione di altri farmaci antinfiammatori non steroidei eventualmente assunti dalle donne come ibuprofene, nimesulide etc».

(Per approfondire leggi qui: Tumore pancreas, l’acido acetilsalicilico abbassa il rischio?)

«Si tratta in definitiva di ulteriori evidenze che si aggiungono a precedenti studi che avevano fornito risultati simili. Tra questi c’è il Nurses’ Health Study che ha associato una riduzione del rischio di un sottotipo particolare di tumore al seno con l’assunzione di almeno due dosi settimanali di acido acetilsalicilico. Sul tema però – conclude il dottor Sagona – non ci sono ancora dati conclusivi dal momento che altre meta-analisi hanno riferito risultati contrastanti».

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