Tra i tanti motivi per cui è indispensabile dormire bene ce n’è uno che riguarda la salute del cuore. Le persone affette da insonnia sarebbero, infatti, a maggior rischio di infarto ma anche di ictus. Il motivo non è del tutto noto, ma sembra che il sonno disturbato comporti delle variazioni nell’organismo associate ai fattori di rischio della salute cardiovascolare.
Dei ricercatori della China Medical University di Shenyang hanno pubblicato su European Journal of Preventive Cardiology una revisione di 15 studi prospettici relativi a un totale di oltre 160mila individui seguiti in media per circa 30 anni. Sono state valutate le associazioni tra eventi avversi – e le morti da essi causate – ovvero infarto, malattia coronarica, scompenso cardiaco, ictus o una loro combinazione e i sintomi tipici dell’insonnia: difficoltà ad addormentarsi, continui risvegli notturni e quindi difficoltà a mantenere il sonno, risvegli mattutini anzitempo e sonno non ristoratore.
Insonnia e sistema endocrino
È emersa in particolare un’associazione tra le difficoltà a prender sonno e a mantenerlo nelle ore notturne, e in generale il sonno non ristoratore, con un rischio più elevato di malattia cardiaca e ictus rispetto a chi dorme bene, rispettivamente del 27%, 11% e 18%.
(Per approfondire leggi qui: Disturbi del sonno, attenzione all’accumulo di stress e ansia)
Cosa possa mediare l’impatto negativo dell’insonnia sulla salute di cuore e vasi non è ancora stato definito a fondo. Probabilmente – spiegano i ricercatori – l’insonnia cambia il metabolismo e la funzione endocrina, aumenta la pressione del sangue, i livelli di citochine pro-infiammatorie e l’attivazione del sistema simpatico, tutti fattori di rischio per la salute cardio-cerebrovascolare.
«Un sonno ristoratore, e quindi di buona qualità, ci aiuta a ripulire il cervello dalle varie tossine prodotte durante le ore di veglia», spiega il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas. «È noto – continua – che durante il sonno gli spazi tra le cellule cerebrali si dilatano del 50-60% circa consentendo così un maggiore scorrimento del liquido cerebrale che eliminerebbe le tossine. Tra le sostanze tossiche vi è anche la proteina beta amiloide che è connessa con l’Alzheimer e che si accumula anche con l’invecchiamento».
Anche gli stili di vita contano
«Durante il sonno si produce la leptina che è un ormone che tende a non farci ingrassare favorendo il senso di sazietà. L’aumento ponderale, come è noto, ci espone più facilmente alle patologie cardiovascolari e metaboliche e l’insonnia fa aumentare la glicemia e la pressione arteriosa. Spesso una cattiva igiene di vita (fumo, alcol, caffeina, cibi grassi e stress psico-fisico) è alla base dell’insonnia e rendersi conto di questo ci permette di ottenere il recupero di un buon sonno, proteggendoci da malattie gravi che possono compromettere in toto o in parte la nostra vita».
(Per approfondire leggi qui: I disturbi del sonno, come curarli)