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Giornata mondiale del sonno, ecco perché dormire bene ti mantiene in salute

14/03/2017

Mangiare sano, muoversi e dormire bene. Ecco le tre colonne portanti di uno stile di vita amico della salute. L’importanza di dormire a sufficienza ce la ricorda la World Sleep Society in occasione della Giornata mondiale del Sonno 2017, il prossimo 17 marzo. Il tema della decima edizione dell’iniziativa è l’impatto che la qualità del sonno ha sul benessere di ognuno.

Sebbene la qualità di vita di una persona che si sveglia ripetutamente di notte o che non riesce ad addormentarsi come e quando vorrebbe possa essere migliorata, il riconoscimento di quanto sia importante dormire bene deve venire prima, dice la World Sleep Society. In altre parole, una rivisitazione del vecchio adagio “prevenire è meglio che curare”.

Ma perché dormire poco o dormire male può insidiare la salute?

Una nuova possibile spiegazione viene fornita da ricercatori del Medicine Sleep Center della University of Washington (Stati Uniti). In uno studio pubblicato di recente su Sleep sono stati presi in esame 11 coppie di gemelli monozigoti (quindi con patrimonio genetico identico) che solitamente seguivano una diversa routine notturna. Gli individui sono stati sottoposti a degli esami del sangue. Dall’analisi dei dati è emerso che il gemello che dormiva di meno o peggio presentasse un sistema immunitario più indebolito del fratello o della sorella.

(Per approfondire leggi qui: Sonno, sei sicuro di dormire bene? Ecco i quattro indicatori chiave)

In particolare la ricerca ha potuto dimostrare che la privazione cronica di sonno inciderebbe sulla risposta immunitaria e sull’attività dei globuli bianchi. I suoi risultati sono coerenti con quelli di diversi studi che in passato hanno approfondito il rapporto tra immunità e sonno, dicono gli autori dello studio. Una ricerca, ad esempio, ha visto che quando una persona dorme poco e viene vaccinata, la risposta degli anticorpi è inferiore.

Infine lo studio americano ha visto anche che la durata e la qualità del sonno sono una questione di geni e di ambiente. Se la genetica pesa per una percentuale che va dal 31% al 55%, il resto lo fanno i comportamenti e lo stile di vita.

Disturbi del sonno associati a scarse prestazioni a scuola e a lavoro

«Il sonno e i suoi disturbi devono essere tenuti in grande considerazione dalla medicina», sottolinea il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee dell’ospedale Humanitas. «Il consumo scorretto di ipnotici – continua – alcune patologie cardiovascolari, gli incidenti stradali e sul lavoro legati a disturbi della vigilanza, la riduzione delle performance scolastiche e professionali, i disturbi dell’umore e del comportamento, una ridotta funzione del sistema immunitario, le dipendenze farmacologiche possono essere in rapporto con un sonno patologico».

(Per approfondire leggi qui: Insonnia, 7 cattive abitudini che è meglio tralasciare)

«La mancata conoscenza dei disturbi del sonno e delle loro complicanze e il peggioramento di varie patologie durante il sonno può avere un alto costo in termini di vite umane e di spesa sanitaria pubblica», conclude lo specialista.

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