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Tumore seno, con una dieta pro-infiammatoria da giovani sale il rischio?

08/03/2017

La prevenzione nei confronti del tumore al seno dovrebbe cominciare sin dall’adolescenza. Una dieta ricca in carni processate e zuccheri raffinati, notoriamente pro-infiammatoria, seguita da adolescenti e giovani adulte, è stata infatti associata a un rischio maggiore di sviluppare tumore alla mammella prima della menopausa. A suggerirlo è una ricerca della University of California, Los Angeles pubblicata su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention.

Una dieta con uno scarso apporto di prodotti vegetali e fibre, associata ad un forte consumo di bevande zuccherate, carboidrati raffinati, margarina e carni rosse e processate è stata correlata ad alte soglie dei biomarcatori dell’infiammazione nel sangue. Alla luce di questa associazione, i ricercatori hanno preso in esame i dati relativi ad oltre 45mila donne arruolate in precedenza in un ampio studio osservazionale. Nel 1991, quando avevano tra 27 e 44 anni di età, le partecipanti avevano cominciato a descrivere, ad intervalli di quattro anni, la dieta che stavano seguendo. Sette anni più tardi, invece, avevano riportato la dieta seguita negli anni delle scuole superiori.

(Per approfondire leggi qui: Tumore al seno, non solo noduli: i segnali da non sottovalutare)

A ogni dieta è stato assegnato un punteggio in base al grado di associazione con l’infiammazione definendo così 5 gruppi di donne. Le donne che avessero seguito le diete più pro-infiammatorie – è emerso dallo studio – avevano un rischio aumentato del 35% di sviluppare tumore al seno prima della menopausa rispetto alle donne che seguivano diete meno infiammatorie. L’aumento di rischio era invece del 41% considerando le diete seguite nell’età più adulta. Nessuna correlazione, infine, è emersa tra dieta e insorgenza del tumore dopo la menopausa.

I ricercatori, in ogni caso, sottolineano come lo studio sia di semplice associazione tra due fenomeni, con alcuni fattori che limitano la portata delle conclusioni: le abitudini alimentari adolescenziali erano riferite anni dopo dalle donne, quindi suscettibili di errori ed lo “stato infiammatorio” delle partecipanti non era stata valutata nelle diverse età misurando i valori di determinati biomarcatori.

Dieta sana sin dall’adolescenza

Quello che si evince maggiormente, e che sempre più spesso emerge da decine di studi sull’argomento, è che già dalla pubertà bisogna orientare lo stile di vita verso la prevenzione del tumore al seno. «Questi anni sono molto importanti dal momento che, in questa fase, si sviluppano le ghiandole mammarie, particolarmente sensibili agli effetti dei fattori esterni che caratterizzano lo stile di vita come l’alimentazione», risponde il dottor Andrea Sagona, chirurgo senologo di Humanitas Cancer Center. «Alcuni studi hanno suggerito, ad esempio, una certa protezione contro il rischio oncologico dall’assunzione di prodotti contenenti soia proprio a partire dalla giovanissima età, un dato che potrebbe spiegare anche la minore incidenza di tumore al seno tra le donne orientali».

(Per approfondire leggi qui: Tumore al seno, un lungo digiuno notturno protegge dal rischio recidiva?)

«Già dall’adolescenza, quindi – raccomanda in conclusione lo specialista – è bene cominciare a consumare molta frutta e verdura e cereali integrali, tutti ricchi di fibre, a non consumare alcolici prima della pubertà (crescendo si può farlo con molta moderazione) oltre a ridurre l’apporto di bevande gasate e zuccheri raffinati».

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