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Obesità e sovrappeso, le intolleranze alimentari non sono la causa

14/03/2017

Intolleranze e allergie alimentari non causano obesità o sovrappeso. E le diete restrittive che seguono una presunta diagnosi di intolleranza o allergia basata su test non scientifici non sono utili per la perdita di peso. A sgombrare il campo da equivoci e a negare il legame tra queste condizioni e l’aumento di peso corporeo sono state otto società scientifiche italiane che hanno redatto un documento condiviso.

“Allergie, intolleranze alimentari e terapia nutrizionale dell’obesità e delle malattie metaboliche” è stato sottoscritto dalla Società italiana di Diabetologia, l’Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione clinica, l’Associazione Medici Diabetologi, l’Associazione nazionale Dietisti, la Società italiana di Nutrizione umana, la Società italiana di Nutrizione pediatrica e la Società italiana dell’Obesità.

Esperti contro le diete alla moda

“Emergono evidenze solide per affermare che le intolleranze alimentari e l’obesità sono due patologie indipendenti tra loro”, scrivono le società. Gli specialisti puntano il dito sia contro i test alternativi a quelli ufficiali utilizzati per la diagnosi di intolleranze e allergie alimentari, sia contro fantomatiche diete a esclusione per dimagrire.

(Per approfondire leggi qui: Obesità infantile, gli spot degli snack fanno mangiare di più?)

“Negli ultimi anni vi è stata una vera e propria esplosione – si legge nel documento – di regimi alimentari restrittivi basati su test diagnostici di “intolleranza alimentare” eseguiti su disparati campioni biologici (sangue, saliva, capelli) e considerati idonei a identificare le cause patogenetiche del sovrappeso”. Questi test sono privi di “rigorose evidenze scientifiche”.

Le diete restrittive finalizzate alla perdita di peso ma del tutto inefficaci e basate su test diagnostici di “intolleranza o allergia alimentare” possono aumentare rischi nutrizionali e confondere i pazienti che hanno effettivamente bisogno di perdere peso. Sono le cosiddette “popular diets”, ovvero “diete alla moda”, che godono di un successo effimero “in virtù di benefici poco credibili rafforzati dalla testimonianza di personaggi del mondo dello spettacolo o dello sport”, aggiungono gli esperti.

Diete bilanciate e sport contro il sovrappeso

«L’intervento delle otto società scientifiche è del tutto puntuale. Si tratta di una giusta presa di posizione attesa da tempo contro il dilagare di diete assolutamente inutili per la perdita di peso», dice il dottor Giuseppe Marinari, responsabile di Chirurgia bariatrica dell’ospedale Humanitas. «Il trattamento dell’obesità, nei casi non gravi, e del sovrappeso segue un percorso ben preciso, definito dagli specialisti e che non può fare affidamento a cure e prodotti miracolosi. È importante cambiare lo stile di vita, orientarsi verso regimi alimentari ben bilanciati e praticare regolarmente attività fisica aerobica, almeno 150 minuti meglio se 240, a settimana sempre sotto la supervisione dei medici. La correzione dello stile di vita – conclude – è fondamentale per chi è sovrappeso per evitare che questa condizione evolva verso l’obesità».

(Per approfondire leggi qui: Ogni giorno sulla bilancia e porzioni ridotte: così si previene l’obesità)

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