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Mantovani: “Più formazione per far capire il valore della scienza”

14/09/2016

L’opinione pubblica ha bisogno di capire l’importanza della scienza e della ricerca scientifica, ma come fare? In che modo è possibile incrementare la fiducia nella scienza e magari allontanare la tentazione di ricorrere a sedicenti cure alternative, ad esempio per il cancro? Sono recenti i casi dei due decessi di pazienti colpite da tumore che hanno perso la vita perché hanno rifiutato le cure ufficiali.

Uno ha riguardato una ragazza appena maggiorenne colpita da leucemia: «Pensare che una giovane ragazza con il 90% di probabilità di guarire avrebbe potuto curarsi e non l’ha fatto affidandosi a cure alternative è motivo di dolore», afferma il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University, nel corso di Geo&Geo, programma in onda su Rai 3.

«Abbiamo bisogno di fare più informazione sulle armi che abbiamo a disposizione e più formazione scientifica rivolta alla classe medica per far capire il valore della scienza – continua il professore».

Quali sono le armi di cui disponiamo nella lotta al cancro?

«Quelle tradizionali: la chemioterapia, la radioterapia e la chirurgia. Negli ultimi anni abbiamo raggiunto grandi progressi: la chirurgia è diventata sempre meno invasiva e la radioterapia sempre più precisa. Inoltre controlliamo meglio gli effetti collaterali della chemioterapia».

«La chemioterapia può spaventare per via dei noti effetti collaterali come la perdita dei capelli e la riduzione dei globuli bianchi. Non dobbiamo dimenticare però che, al pari di ogni intervento medico, paghiamo un prezzo in tossicità o rischi ma otteniamo benefici. E la chemioterapia ha cambiato lo scenario delle terapie oncologiche: il 90% dei pazienti con linfoma di Hodgkin è curato grazie a protocolli di chemioterapia messi a punto in Italia, ad esempio».

Quali sono invece le nuove frontiere nella ricerca sul cancro?

«Di recente c’è stato un grande cambiamento di visione dell’essenza del cancro. Questa era vista dalla maggior parte degli scienziati tutta centrata sulla cellula tumorale; alcuni di noi invece erano convinti che fosse altrettanto importante guardare al microambiente intorno al quale sta la cellula tumorale, in particolare alle difese immunitarie. Si è scoperto così – spiega il professor Mantovani – che le difese immunitarie da un lato vengono addormentate e dall’altro vengono corrotte così che alcuni strumenti di difesa aiutano il tumore. Questo cambiamento di visione ha portato a nuove cure contro il cancro».

Il professor Mantovani è tornato nelle librerie con il nuovo libro “Non avere paura di sognare. Decalogo per aspiranti scienziati” (ed. Nave di Teseo). Ai ricercatori di domani, e non solo, è rivolto, tra gli altri, un messaggio semplice: «Sognate senza perdere di vista la realtà. E poi siate umili, verso i pazienti e verso la malattia, e mettete passione nell’affrontare problemi di scienza e medicina».

 

Nella foto il professor Mantovani con alcune collaboratrici. Guarda qui l’intervista completa al professore (a partire dal minuto 2-42′ 12”)

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