Una dieta varia è uno degli strumenti che possono aiutare il sistema immunitario a funzionare in modo efficace: «Il sistema immunitario è come un’auto con freni e acceleratori. Una dieta equilibrata ci aiuta a trovare un equilibrio fra questi dispositivi», ha detto il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University, in un servizio trasmesso dal programma di Rai1 Superquark.

È possibile allenare il sistema immunitario per rinforzarlo contro l’attacco degli agenti patogeni anche con la dieta. In un alimento è stata rinvenuta ad esempio una chiave essenziale per il funzionamento del sistema immunitario: i broccoli. In quest’ortaggio è stata isolata una molecola che si lega ai recettori dei linfociti, un tipo di cellule immunitarie impiegate nella riparazione della barriera epiteliale, quella che riveste l’intestino, e nella difesa dagli agenti esterni. «I broccoli – spiega il professore – contengono una sostanza, un derivato del triptofano, che attiva un programma genetico in una classe dei nostri soldati, i linfociti, per cui queste cellule si collocano alla barriera fra noi e il mondo esterno, a livello dell’intestino, pronti a rispondere e ad attivarsi contro le minacce».

(Per approfondire leggi qui: Cosa lega alimentazione, microbioma intestinale e sistema immunitario?)

Anche per sistema immunitario, ogni giorno 5 porzioni di frutta e verdura

Lo stile di vita è essenziale per la salute del nostro sistema immunitario: dieta varia, attività fisica, controllo del peso e astensione dal fumo di sigaretta. Il tutto riassumile in una semplice formula: «Tre numeri: “0-5-30”. 0 sigarette (o niente fumo, in generale); 5 porzioni di frutta e verdura fresche al giorno, e controllo del peso; 30 minuti di attività fisica moderata».

Solo così riusciamo a regolare l’immunità: «Il sistema immunitario è un’auto straordinaria che per correre bene ha bisogno di freni e acceleratori. La dieta ci aiuta a trovare l’equilibrio tra freni e acceleratori. Gli acceleratori costantemente attivi portano alle malattie autoimmuni e autoinfiammatorie; nei tumori, invece, succede un po’ il contrario: i freni sono tutti tirati e alcune delle nostre cellule di difesa, alcuni dei nostri “poliziotti”, sono “corrotti” e aiutano il cancro», conclude il professore.

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