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Obesità e diabete, meno casi nei quartieri “amici” dei pedoni

21/06/2016

L’incidenza di diabete, sovrappeso e obesità sarebbe più bassa nei quartieri in cui è più facile spostarsi a piedi. Lo sostiene una ricerca realizzata in Canada, da scienziati del St. Michael’s Hospital di Toronto, e pubblicata sulla rivista scientifica Jama.

I ricercatori hanno misurato il grado di mobilità pedonale di 8777 quartieri delle città dell’Ontario del Sud, sempre in Canada. I quartieri sono stati raggruppati in 5 insiemi (quintili) sulla base di alcuni parametri: densità di popolazione, densità residenziale, numero di destinazioni raggiungibili a piedi in 10 minuti di camminata come negozi, librerie, banche, scuole e livello di connettività stradale.

Nelle zone con il miglior punteggio il tasso di persone obese era minore di quelle all’estremo opposto (43% contro 54%). Inoltre fra il 2001 e il 2012 la prevalenza di persone obese era aumentata nei quartieri meno “pedonali”. Anche la prevalenza di diabete era più bassa nei primi quartieri dove, tra l’altro, circolavano più bici, il trasporto pubblico era privilegiato e giravano meno auto. «Nei 12 anni di osservazione le persone sovrappeso e obese sono aumentate del 9.2% nei 3 quintili a più bassa “camminabilità” mentre non sono aumentate affatto nei 2 quartieri a più alta camminabilità», aggiunge il dottor Giuseppe Marinari, responsabile di Chirurgia bariatrica dell’ospedale Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Obesità, 7 consigli per uno stile di vita sano)

Tuttavia fra grado di pedonalizzazione e dieta, abitudine al fumo di sigaretta e attività fisica non c’era alcuna relazione. Inoltre i ricercatori non hanno potuto definire un rapporto di causa/effetto fra i fenomeni osservati auspicando così ulteriori ricerche.

L’obesità si può prevenire anche con l’urbanistica

«Lo studio sottolinea l’importanza dell’urbanistica nell’aumentare la salute pubblica come fattore di prevenzione di diabete ed obesità. I siti abitativi progettati con l’intenzione di far camminare i residenti portano a uno stile di vita migliore e quindi a minori probabilità di ammalarsi di diabete e di essere obesi».

«Gli autori però avvisano che non sono state prese in considerazioni alcune variabili importanti: la cosiddetta camminabilità è stata guardata solo da un punto di vista urbanistico e non ha considerato alcuni aspetti sociali quali la sicurezza nelle strade, la presenza di una patologia ortopedica o di un disturbo estetico tale da rendere problematico esporsi al pubblico camminando. Non sono particolari di poco conto – spiega lo specialista – perché studi precedenti hanno mostrato che quartieri ad alto tasso di piccola criminalità, anche se costruiti con criteri di buona camminabilità, non registrano l’attesa minore incidenza di obesità e diabete: in pratica l’associazione fra camminabilità ed effetti sulla salute parrebbe esser vera solo per quartieri a bassa problematica sociale, dove già si sa che il problema obesità colpisce con minore frequenza».

(Per approfondire leggi qui: Obesità, distribuire acqua a scuola per avere bambini più magri)

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