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Emicrania, nelle donne associata a maggior rischio cardiovascolare

09/06/2016

Emicrania, anche il cuore a rischio? Sembrerebbe di sì, stando alla conclusione di uno studio pubblicato su British Medical Journal e realizzato da scienziati provenienti da diversi centri di ricerca di Stati Uniti e Germania, tra cui Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston. Nelle donne l’emicrania è stata associata a un maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari come ictus e ictus e a un conseguente maggior rischio di morire per queste patologie rispetto a chi non soffre di questa forma di mal di testa.

Per valutare la correlazione tra emicrania, malattie cardiovascolari e mortalità, i ricercatori hanno analizzato i dati di 115.541 donne di età compresa tra 25 e 42 anni, seguite per oltre 20 anni. Di queste poco più del 15% soffriva di emicrania. Durante il follow up sono stati registrati 1329 eventi cardiovascolari e 223 decessi per malattie cardiovascolari.

(Per approfondire leggi qui: Di che emicrania sei?)

Ebbene, è emerso che le donne emicraniche correvano un rischio maggiore di essere colpite da eventi cardiovascolari avversi e di morire per ictus o infarto. Inoltre questa associazione si manteneva tale tra i diversi sottoinsiemi di donne studiate a seconda dell’età, dell’abitudine al fumo di sigaretta, dell’ipertensione, della terapia ormonale sostitutiva.

Tra emicrania e sistema vascolare c’è un legame consolidato

In ogni caso sono necessarie ulteriori ricerche per definire le cause di questa correlazione e per valutare l’efficacia del trattamento per l’emicrania nella riduzione del rischio cardiovascolare nelle donne, dicono gli autori.

«Lo studio sottolinea il legame tra il sistema vascolare e l’emicrania. Il dolore che la caratterizza, di tipo pulsante e non costrittivo, rivela proprio quest’associazione», spiega il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas. «Una corretta gestione dell’emicrania aiuta dunque a fare prevenzione cardiovascolare: controllare l’emicrania significa prestare attenzione allo stile di vita, da una corretta alimentazione al controllo del peso, dall’attività fisica alla misurazione della pressione arteriosa e dell’integrità cardiaca».

(Per approfondire leggi qui: Emicrania, presto un “vaccino” contro il mal di testa?)

«L’obiettivo del trattamento dell’emicrania è ridurre il numero di crisi anche per evitare che il paziente, in particolare l’emicranico cronico, abusi di analgesici con conseguenze a carico proprio del sistema vascolare (ad esempio un abuso di farmaci antinfiammatori non steroidei può aumentare il rischio di emorragie). Il consiglio – conclude l’esperto – è di farsi seguire da uno specialista o da un centro per le cefalee per la terapia dell’emicrania».

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