L’uso di statine può proteggere le persone a rischio di tumore al fegato. A suggerire questa ipotesi è una delle autrici di una ricerca che associa l’uso di questo tipo di farmaci a una diminuzione del rischio di insorgenza del carcinoma. Lo studio è stato pubblicato su Jnci: Journal of the National Cancer Institute ed è stato condotto dal National Cancer Institute di Bethesda negli Stati Uniti.

Le statine sono prescritte per abbassare i valori del colesterolo nel sangue. Precedenti studi avevano già associato l’uso di questo farmaco alla riduzione del rischio di tumore al fegato raccogliendo tuttavia i dati in zone dove l’incidenza della patologia è alta, ad esempio in Asia. In questo caso invece, si è seguita una direzione opposta. I dati riguardano infatti un alto numero di individui di un Paese – il Regno Unito – dove il tumore al fegato ha un’incidenza piuttosto bassa.

In poco più di mille soggetti esaminati era stato diagnosticato un cancro al fegato tra il 1988 e il 2011. La ricerca ha sottolineato l’esistenza di questa correlazione che è risultata particolarmente forte nelle persone colpite da tumore e da diabete e in chi abitualmente faceva uso di statine.

Il dottor Pietro Invernizzi, responsabile di Medicina generale ed epatologia di Humanitas, sottolinea il «valore di questo studio epidemiologico che conferma le solide evidenze di altre ricerche sugli effetti in qualche modo protettivi e preventivi delle statine. Tuttavia – conclude lo specialista – sono necessari ulteriori studi per capire il motivo alla base della correlazione tra questi farmaci e riduzione del rischio di tumori primitivi».

Risposte del dottor Pietro Invernizzi Responsabile UO Medicina Generale ed Epatologia di Humanitas

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