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Prevenzione

Con il casco in bici si dimezza il rischio di lesioni cerebrali traumatiche

07/09/2016

Più sicuri in bici con il casco. Secondo uno studio della University of Arizona di Tucson (Stati Uniti), grazie al casco si dimezzerebbe il rischio di subire gravi lesioni cerebrali traumatiche a seguito di un trauma cranico.

La ricerca, pubblicata su American Journal of Surgery, ha valutato i registri dell’American College of Surgeons’ National Trauma Data Bank con i dati relativi a 6297 persone che avevano subito un trattamento per emorragia intracranica dopo un incidente in bici. Di questi solo 1 paziente su 4 indossava il casco al momento dell’incidente; poco più della metà dei pazienti aveva subito lesioni cerebrali traumatiche e il 3% era infine deceduto.

(Per approfondire leggi qui: Protetti da capo a piedi, così si viaggia sicuri in motocicletta)

I ricercatori hanno visto che le persone che indossavano il casco correvano un rischio di subire gravi lesioni cerebrali traumatiche inferiore del 52% rispetto ai ciclisti senza casco. Avere la testa protetta da un casco, inoltre, assicurava un rischio di perdere la vita a seguito di questo tipo di lesioni inferiore del 44% e un rischio di subire fratture delle ossa del viso inferiore del 31%. In particolare, grazie al casco, erano meno esposte le ossa frontali mentre naso e mandibola erano più vulnerabili. Infine, notano i ricercatori, diminuiva la probabilità di dover subire un intervento chirurgico per trattare eventuali lesioni cerebrali.

Il consiglio è di indossare sempre il casco

«Sulla scorta di questa ricerca ma anche osservando in che modo i ciclisti sono costretti a girare in molte città italiane, l’uso del casco è assolutamente necessario», sottolinea il dottor Piero Volpi, responsabile di Ortopedia del ginocchio e traumatologia dello sport dell’ospedale Humanitas. «Ancora di più – aggiunge – questo importante presidio per la sicurezza dei ciclisti dovrebbe essere reso obbligatorio».

(Per approfondire leggi qui: Sei motivi per cui fa bene andare in bicicletta)

«Purtroppo non tutte le città sono a misura di ciclista, le piste ciclabili sono poche e quindi chi vuole andare in bici è costretto a destreggiarsi nel traffico tra auto e moto e i pericoli sono diversi. Se guardiamo agli infortuni più frequenti che interessano i ciclisti sicuramente ci sono i traumi alle spalle, ma anche i traumi cranici e facciali sono un rischio reale. Pertanto la protezione del casco diventa necessaria. Non dimentichiamo l’altezza dalla quale può cadere un ciclista né la velocità della sua andatura che possono peggiorare l’impatto al suolo. Io consiglio di indossarlo sempre, omologato, ben allacciato e della propria misura», conclude il dottor Volpi.

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