Riguarda circa il 40% degli ultra cinquantenni e la metà degli over 70, ma colpisce con una certa frequenza anche gli uomini di età inferiore, soprattutto se esposti a fattori di rischio cardiovascolari. È la disfunzione erettile, spauracchio maschile che, nel 75% dei casi, porta all’impossibilità di avere un’erezione e che è spesso il campanello d’allarme dal punto di vista delle malattie aterosclerotiche. Ecco perché curarla e identificarla diventa fondamentale, così come è importante la prevenzione, che si basa principalmente sulla visita dall’andrologo. A questo proposito abbiamo intervistato il dottor Alessandro Pizzocaro, andrologo responsabile dei nuovi ambulatori di Andrologia in Humanitas Medical Care Rozzano-Fiordaliso, presso il centro commerciale “Fiordaliso”, e negli ambulatori di Milano, in viale Premuda e in via Domodossola.
L’uomo e il suo andrologo: una questione culturale
Mentre le donne si recano regolarmente dal ginecologo e questo viene ritenuto normale, per l’uomo la reticenza ad andare dall’andrologo è di fatto una questione culturale. Se il maschio viene colpito da sintomi che pregiudicano l’esercizio della virilità di solito si chiudono in se stessi e non hanno il coraggio di rivolgere delle domande allo specialista, anzi sperano che sia il medico stesso a farle. In una coppia molto spesso è la donna che spingere il partner ad andare dal medico, visto che la disfunzione erettile è un problema che può minare la serenità del rapporto di coppia.
Qual è l’età giusta per rivolgersi all’andrologo?
Il maschio dovrebbe rivolgersi all’andrologo fin da quando è adolescente. L’uomo di 50-55 anni che aumenta di peso ha una diminuzione del desiderio sessuale e problemi di erezione, verosimilmente è un paziente che inizia ad avere fattori di rischio non solo psicologici ma anche cardiovascolari e metabolici. Per cui, in questo caso, deve necessariamente ricorrere all’andrologo se non vuole un peggioramento delle condizioni. A quell’età infatti comincia a ridursi il livello di testosterone, l’ormone che non solo caratterizza la sessualità, ma regola il metabolismo, migliora la glicemia, il peso, il tenore del calcio nelle ossa, l’umore. A partire dai quarant’anni, il testosterone cala del 2% all’anno e si abbassa ulteriormente se il soggetto diventa diabetico e iperteso.
La disfunzione erettile è un sintomo
La disfunzione erettile non è una malattia ma un sintomo del fatto che l’organismo non sta bene. Non si tratta solo di problematiche psicologiche, come stress, tensioni di coppia o problemi di lavoro, ma anche da numerosi fattori di rischio vascolari molto comuni, quali le malattie cardiovascolari come l’infarto e la cardiopatia ischemica. Chi ha la pressione alta, ha problemi di colesterolo, è sedentario, fuma e abusa di alcolici o è diabetico, ha un maggior rischio di sviluppare una aterosclerosi, una displasia. I vasi sanguigni tendono a chiudersi e, come arriva meno sangue al cuore e al cervello, così ne arriva meno anche per l’erezione e, di conseguenza, si sviluppa la disfunzione erettile. I farmaci assunti per facilitare l’erezione non sono curativi, ma agiscono sul sintomo. Solo risolvendo il problema a monte è possibile poi sospendere il farmaco.
Nei pazienti che hanno un disturbo della sessualità va fatto il controllo del testosterone: è un esame semplicissimo, un banale prelievo del sangue che si esegue il mattino presto a digiuno, insieme alla glicemia e al colesterolo.
Qual è la fascia di età più colpita dalla disfunzione erettile?
Colpisce il 13% circa della popolazione, ma l’età è un fattore di rischio indipendente: più aumenta l’età più cresce il rischio di avere questo problema. Quasi il 40% dei pazienti intorno ai 50-55 anni e il 50% degli over 70 ha problemi di disfunzione erettile. Il motivo è legato al fatto che a partire da quell’età si verifica un aumento di tutti i fattori di rischio cardiovascolari e anche dell’uso di farmaci. Per questo, si consiglia uno stile di vita sano, che preveda anche un’attività fisica, principalmente quella aerobica, che aiuta il metabolismo, ma che sia regolare e costante nel tempo.
Quali sono le cure possibili per la disfunzione erettile?
Un trattamento che oggi sta andando per la maggiore è quello con le onde d’urto, ma risulta efficace solo nei casi di vascolopatia lieve. Si tratta di una metodologia assolutamente indolore, senza controindicazioni o effetti collaterali. Ha un meccanismo d’azione che tende a migliorare l’attività vascolare, cioè la circolazione del sangue nel pene, e quindi favorisce l’erezione. Tuttavia, l’efficacia di questo trattamento è ancora oggetto di studio; soprattutto si deve capire quali tipi di pazienti ne possono beneficiare, sicuramente quelli più giovani.
I farmaci per l’erezione possono far male al cuore?
“Assolutamente no – ha risposto lo specialista -. I farmaci per via orale per l’erezione sono nati come coronarodilatatori. Poi si è visto che funzionavano molto bene anche per il circolo polmonare, tanto è vero che i pazienti con scompenso cardiaco, che hanno ipertensione polmonare, beneficiano dei farmaci per l’erezione. La controindicazione esiste quando i pazienti già assumono farmaci del circolo cardiaco, perché quelli per l’erezione ne aumentano l’azione vasodilatatrice. Per il resto sono innocui”.