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Ormoni sessuali e tono dell’umore: quale relazione?

19/01/2016

Le modificazioni dell’umore possono essere una conseguenza di alterazioni ormonali: «Tutti i principali assi ormonali possono influenzare il tono dell’umore e le sue variazioni sono fra le conseguenze cliniche delle alterazioni delle funzioni endocrine», dice il professor Andrea Lania, responsabile dell’Unità Operativa di Endocrinologia dell’Ospedale Humanitas e docente di Endocrinologia presso Humanitas University.

Ma quali sono gli ormoni che interferiscono con il tono dell’umore? In particolare, quale è ruolo gli ormoni sessuali? «Che gli estrogeni influenzino il tono dell’umore è dimostrato da quanto si osserva nelle donne in menopausa. In menopausa – spiega il professore – viene meno la funzione ovarica con conseguente riduzione della produzione di estrogeni. In tale fase della vita della donna si possono osservare un’aumentata irritabilità, un peggioramento della qualità del sonno e, in casi estremi, una depressione del tono dell’umore».

(Per approfondire leggi qui: Menopausa e instabilità emotiva: da cosa dipende?)

Cosa accade nel sesso maschile? Come si manifesta la relazione fra ormoni e umore?

«Nel sesso maschile, pur non essendoci un “modello” paragonabile a quello della menopausa, è noto come modificazioni dei livelli circolanti di testosterone abbiano un effetto importante sul tono dell’umore. Se nel bambino il testosterone è importante per l’acquisizione delle caratteristiche maschili (pubertà), nell’adulto tale ormone è fondamentale per il mantenimento di una adeguata massa muscolare e ossea, dei cosiddetti caratteri sessuali secondari (quali barba e distribuzione pilifera) come pure di una normale fertilità. Quando la produzione di testosterone si riduce (ipogonadismo), oltre al calo del desiderio sessuale si osserva anche una ridotta voglia di fare come pure un’alterazione del tono dell’umore».

(Per approfondire leggi qui: Infertilità maschile, chi dorme male è a rischio)

«Con la normalizzazione dei livelli di testosterone, grazie alla terapia farmacologica o alla rimozione della causa dell’ipogonadismo – continua l’esperto – oltre alla sfera sessuale e alla composizione corporea (ovvero della distribuzione della massa magra e quella grassa) si può ottenere un significativo miglioramento del tono dell’umore e delle capacità relazionali del paziente».

Quale altro sistema endocrino può avere un effetto negativo sul tono dell’umore?

«Un sistema a lungo studiato anche in psichiatria nei pazienti con depressione grave o gravi disturbi comportamentali è l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. In particolare, l’eccesso di cortisolo (o sindrome di Cushing) può caratterizzarsi anche per la presenza di alterazioni del tono dell’umore come pure, in casi particolari, di manifestazioni psichiatriche anche gravi. È importante tenerne conto per evitare di trattare come “psichiatrici” quei (rari ma non per questo meno rilevanti) pazienti affetti invece da ipercortisolismo», conclude lo specialista.

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