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Benessere

Il sesso come terapia per facilitare l’espulsione dei calcoli?

09/12/2015

L’attività sessuale per sbarazzarsi dei calcoli? Nella terapia dei calcoli uretrali potrebbe essere “prescritto” anche il sesso. L’indicazione deriva da uno studio pubblicato sulla rivista Urology realizzato dal Training and Research Hospital di Ankara (Turchia).

Lo studio è stato condotto su un insieme di pazienti divisi in maniera casuale in tre gruppi: al primo è stato chiesto di fare sesso almeno 3-4 volte a settimana; al secondo è stato somministrato un farmaco alfabloccante secondo le indicazioni terapeutiche standard; il terzo, infine, è stato sottoposto a un trattamento sintomatico. L’efficacia dei diversi trattamenti è stata valutata dopo 2 e 4 settimane.

(Per approfondire leggi qui: Calcoli, in estate attenzione alle bibite!)

Dopo 2 settimane gli scienziati hanno rilevato nel primo gruppo una percentuale di espulsioni spontanee dei calcoli pari quasi al doppio di quella del secondo gruppo (84% contro 47%). Il terzo gruppo invece presentava la percentuale più bassa (34%).

Cosa dimostrano questi risultati? Come riferiscono i ricercatori, ai pazienti colpiti da calcoli uretrali dalle dimensioni inferiori ai 6 mm potrebbe essere consigliato di avere rapporti sessuali almeno 3-4 volte a settimana per aumentare le probabilità di passaggio spontaneo dei calcoli.

Perché il sesso agevolerebbe l’espulsione dei calcoli?

«Sia l’azione “meccanica” dell’attività sessuale che il rilassamento generale dell’organismo potrebbero agevolare il passaggio dei calcoli attraverso le vie naturali», risponde la dottoressa Elena Longhi, psicologo sessuologo e sessuologo clinico dell’ospedale Humanitas. «Se i sintomi sono sopportabili e se il paziente è reattivo e consapevole, la sessualità può essere una buona “medicina”. È importante anche la fase dei preliminari, magari con un bagno caldo o un massaggio, per aiutare la persona a distendersi».

«È bene però sottolineare – aggiunge la specialista – che la facilità con cui avviene l’espulsione dei calcoli renali dipende dalla tipologia, dalla composizione e dalle dimensioni dei calcoli stessi».

L’attività sessuale potrebbe dunque rientrare nella terapia per il trattamento dei calcoli renali?

«Fermo restando l’assunzione di farmaci e il consulto con gli urologi, il sesso può essere un coadiuvante della terapia. Potrebbe ad esempio sostituire quelle altre attività fisiche come il camminare o il saltare che a loro volta possono aiutare l’organismo a espellere i calcoli».

Avere i calcoli può interferire invece con l’attività sessuale? «Generalmente no, anche perché alla presenza di calcoli non sono associati particolari sintomi. Ma tutto dipende dalle loro dimensioni e dal loro posizionamento», conclude la dottoressa Longhi.

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