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Vacanze, come si supera il jet lag?

19/08/2015

Il jet lag si supera andando incontro ai nuovi “ritmi”. È questo il segreto per superare il jet lag, l’insidia maggiore per chi viaggia attraversando molti fusi orari. I primi giorni di una vacanza infatti possono essere messi a dura prova da questa “sindrome”, ecco perché è bene prepararsi e arrivare ben equipaggiati all’appuntamento con i nuovi orari.

Su cosa impatta il jet lag?

«Quando cambia il fuso orario il nostro organismo deve azzerare e ri-sincronizzare il proprio ritmo circadiano legato all’alternanza di buio e luce. I cicli sonno/veglia dipendono proprio da questo ritmo», spiega il dottor Antonio Voza, responsabile del Pronto Soccorso – EAS dell’IRCCS Humanitas Research Hospital. «Ancora, il jet lag può impattare sul metabolismo. Ricalibrare questi ritmi è fondamentale per non far perdurare un malessere generale».

Quali sono i sintomi del jet lag?

«Si tratta appunto di un malessere generale che si manifesta ad esempio con inappetenza, spossatezza e disturbi del sonno. La sindrome ha una durata variabile – prosegue – che dipende dalla destinazione: da 2-3 giorni se si viaggia verso ovest a 3-5 giorni verso est».

Perché l’organismo risente del jet lag in maniera diversa a seconda della destinazione?

«Verso ovest l’organismo si adatta un po’ più facilmente perché le giornate tendono ad allungarsi, a est invece le ore di luce si riducono. Dati scientifici hanno dimostrato come, a parità di fusi, l’adattamento dopo viaggi a est è più difficile del 50%».

«Se si viaggia verso ovest e si arriva di mattina, per tenersi svegli si possono bere caffè o tè ed evitare di mangiare carboidrati che favoriscono invece la produzione di melatonina, e quindi il sonno. Viceversa se l’atterraggio è previsto in serata: sì a un piatto di pasta o riso e niente alcolici perché disidratano. In ogni caso l’idratazione è fondamentale», suggerisce il dottor Voza.

Si possono assumere farmaci sedativi? «Se necessario, un sedativo del sonno a base di melatonina può andar bene. Questi farmaci contrastano i disturbi del sonno e tendono a far ri-sincronizzare più velocemente i ritmi. Sempre meglio rivolgersi al medico di fiducia per definire dosi e tempi di somministrazione». (Per approfondire leggi qui: Insonnia: non contare le pecore, bevi un bicchiere di latte)

Si può prevenire il jet lag?

«Nei giorni prima della partenza si può cambiare l’ora alla quale si va a dormire per adattarsi meglio ai nuovi orari. Ad esempio una o due ore più tardi se si va a ovest, in anticipo se si va a est. Lo sanno bene gli atleti che prima di un’importante competizione dall’altra parte del mondo cercano di far coincidere gli orari degli allenamenti con quelli della gara», conclude il dottor Voza.

 

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